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Meridio Post > Blog > Territorio > Catania > Catania, Narcos nel Porto: Sequestrati 215 Kg di Cocaina e Beni per 7,7 Milioni
CataniaFattiPrimo Piano

Catania, Narcos nel Porto: Sequestrati 215 Kg di Cocaina e Beni per 7,7 Milioni

Redazione
Last updated: Marzo 18, 2025 8:18 am
Redazione - Redazione
Published Marzo 18, 2025
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Maxi operazione antidroga della Guardia di Finanza di Catania: 6 arresti per traffico internazionale di cocaina. La droga arrivava dal Sudamerica nascosta nei container.

Un vasto traffico internazionale di cocaina, con base operativa all’interno del porto di Catania, è stato scoperto e smantellato dalla Guardia di Finanza. Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica (pm Tiziana Laudani e Michela Maresca, coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo), hanno portato all’arresto di 6 persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, con l’aggravante dell’ingente quantitativo. Contestualmente, è stato eseguito un sequestro preventivo di denaro e beni per un valore complessivo di 7,7 milioni di euro.

Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania – Gruppo Operativo Antidroga del G.I.C.O. – con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e pedinamento, e l’analisi di dati e notizie dalle banche dati, hanno permesso di ricostruire un complesso sistema di importazione di cocaina dal Sudamerica. La droga arrivava via mare, nascosta all’interno di container utilizzati per il trasporto di frutta. Una volta giunto al porto di Catania e scaricato sulla banchina, il container veniva trasportato verso la sede/deposito della società di gestione dei servizi portuali, situata nella zona industriale, dove avveniva l’estrazione del narcotico.

Le indagini hanno permesso di individuare, per la prima volta, le dinamiche criminali all’interno dello scalo portuale di Catania, evidenziando il ruolo chiave di alcuni dipendenti infedeli. In particolare, è stata accertata la figura di un soggetto, già gravato da una condanna del 2010 per narcotraffico, e di suo figlio, entrambi operanti nell’area portuale in qualità di dipendenti della società di gestione dei servizi. Il primo, secondo le indagini, avrebbe avuto rapporti con esponenti di spicco del clan Pillera-Puntina, in particolare con un soggetto già condannato per associazione mafiosa e traffico di droga nel 2007.

Tecniche di Occultamento e Recupero: i Doppi Fondi nei Container

Il sistema, definito dagli investigatori “particolarmente oleato”, prevedeva l’occultamento della cocaina in doppi fondi ricavati all’interno dei container provenienti dal Sudamerica. Una volta giunti a Catania, i container venivano manipolati per estrarre la droga, che veniva poi consegnata ai destinatari, previo pagamento di una percentuale del 30-40% della quantità importata per il “servizio” reso.

Gli inquirenti hanno acquisito gravi evidenze indiziarie in riferimento ad almeno tre episodi di importazione di ingenti quantitativi di cocaina, per un peso complessivo di oltre 215 kg. È stata inoltre documentata un’iniziativa, poi non concretizzatasi, volta a introdurre una partita di droga di 300 kg. Nonostante le cautele adottate dagli indagati, che utilizzavano telefoni dedicati e applicazioni di messaggistica non intercettabili con le comuni tecniche, e che utilizzavano un linguaggio in codice (riferimenti all’allevamento canino o a una nota bevanda gassata per indicare la cocaina), le attività investigative hanno permesso di ricostruire il fiorente business criminale.

Nel corso delle investigazioni, sono stati effettuati diversi sequestri di droga: in un caso, sono stati rinvenuti e sequestrati 71,5 kg di marijuana tipo Skunk, quasi 1 kg di hashish e 3 etti di cocaina all’interno del cimitero di Giarre, una delle basi operative del gruppo criminale. Sulla scorta delle evidenze acquisite, il GIP presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere per i 6 indagati. Contestualmente, è stato eseguito un decreto d’urgenza di sequestro preventivo, anche per equivalente, del denaro e dei beni nella disponibilità degli indagati, fino a concorrenza della somma di 7,7 milioni di euro, corrispondente al profitto illecito derivante dal traffico di stupefacenti. L’operazione testimonia l’impegno della Procura e della Guardia di Finanza di Catania nel contrasto al traffico di droga e nella tutela della legalità.

TAGGED:arrestiCataniaclan Pillera-PuntinacocainacontainerdrogaGuardia di FinanzaindaginiportoSequestroSudamericatraffico internazionale
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