Per la prima volta in Italia la mitologia classica entra a pieno titolo nella formazione universitaria degli psicologi. Accade alla Kore di Enna dove gli studenti avranno come materia nel corso di studio i miti classici. E non soltanto nelle denominazioni delle sindromi, ma direttamente attraverso la letteratura greca.
A partire dal prossimo anno accademico, infatti, il corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche, che rappresenta il primo livello per diventare psicologi e psicoterapeuti, includerà l’insegnamento su “Sofferenza e cura nella mitologia greca”.
La Mitologia diventa disciplina per futuri psicologi
Sarà ufficiale, con relativi crediti formativi ed esame, e concorrerà al voto di laurea. A tenerlo sarà la professoressa Sonia Macrì, esperta in letteratura greca e mitologia, ambito nel quale ha curato anche pubblicazioni divulgative di grande successo della collana Grandi miti greci edita dal Corriere della sera.
L’impianto del corso di laurea della Kore, che non richiede la conoscenza del greco. Rimane naturalmente strettamente scientifico, ma con questa nuova materia di studio e d’esame l’università di Enna intende fornire agli studenti alcune chiavi interpretative originarie di molti stati psicologici e sindromi che proprio dai miti greci hanno preso l’impianto narrativo del vissuto e il nome.
I Miti e la Psicologia
Ci siamo abituati, nel linguaggio comune, all’uso corrente di espressioni come “complesso di Edipo”, “sindrome di Medea” o “complesso di Narciso”. E tantissime altre, senza tuttavia conoscere le radici culturali comuni dalle quali queste denominazioni provengono. E perché mai grandi figure della psicologia e della psicoterapia di tutte le culture vi abbiano fatto ricorso per definire stati e condizioni tanto complessi quanto diffusi in ogni tempo.
La mitologia classica del Mediterraneo come miniera originaria, dunque, della lunga storia della psicologia e delle sue varianti psicodinamiche e cliniche. Non è un caso che lo studio della mitologia classica in un corso di laurea in psicologia venga introdotto per la prima volta in Italia proprio all’università Kore. Che su uno dei grandi miti mediterranei, quello della dea fanciulla, ha basato le sue ragioni fondative e il proprio nome. La dea fanciulla, conosciuta come Kore o Persefone nella mitologia greca e come Proserpina nella mitologia romana. Ella rappresenta il simbolo dell’iniziazione e del processo di crescita interiore. La sua storia è intrisa di significati psicologici profondi che possono essere applicati alla comprensione dei meccanismi della mente umana.
Secondo il mito, Kore era la figlia di Demetra, divinità della terra e delle stagioni. Un giorno, mentre raccoglieva fiori nei campi, fu rapita da Ade, dio degli inferi. Demetra si disperò e fece scomparire la vegetazione dalla terra fino a quando non ottenne il ritorno di sua figlia. Tuttavia, poiché Kore aveva mangiato alcuni semi di melograno nell’oltretomba, era destinata a tornare nei regni degli inferi per una parte dell’anno.
Questa storia rappresenta metaforicamente il processo di crescita interiore che ogni individuo deve affrontare nella propria vita. La figura della dea fanciulla simboleggia l’innocenza, la purezza e la bellezza dell’anima umana prima che essa venga esposta alle difficoltà e alle tentazioni del mondo esterno.