Turismo enogastronomico in Italia: un settore in costante crescita post-Covid

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Nonostante i segnali di rallentamento nel turismo generale post-pandemia, il comparto enogastronomico continua a registrare una crescita significativa. Il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2024, presentato a Parma, conferma l’interesse crescente verso i viaggi legati alle eccellenze culinarie e vitivinicole. La settima edizione del Rapporto, curata dalla docente universitaria Roberta Garibaldi con il supporto di enti come Visit Emilia e Valdichiana Living, evidenzia come questo segmento turistico stia diventando un motore economico e culturale per l’Italia.

La crescita del turismo enogastronomico

Secondo i dati, negli ultimi tre anni il 70% degli italiani ha intrapreso almeno una vacanza con l’obiettivo primario di scoprire prodotti tipici e tradizioni culinarie locali. Rispetto al 2023, si registra un incremento del 12%, e rispetto al 2016, un balzo del 49%. Questo trend positivo contrasta con il calo del turismo generalista domestico durante la scorsa estate, sottolineando la resilienza del settore enogastronomico.

Tra le mete preferite dai turisti italiani, la Toscana si conferma al primo posto per il 39,3% dei viaggi recenti e il 33,9% delle intenzioni future. Seguono Emilia-Romagna e Puglia, regioni che si scambiano le posizioni nei progetti di viaggio per i prossimi mesi.

Anche i turisti europei dimostrano grande interesse per l’offerta enogastronomica italiana: il 15,3% della popolazione del continente, pari a circa 20,6 milioni di persone, pianifica di includere esperienze culinarie nei propri viaggi. A livello globale, spiccano l’attrattiva delle mete italiane tra i turisti del Far East, come Giappone e Corea del Sud, e dei mercati emergenti come il Brasile.

Nuovi profili di turisti del gusto

Il Rapporto introduce cinque categorie di turisti enogastronomici, definite come “tribù” per rappresentare le diverse motivazioni che spingono i viaggiatori.

  1. I Ricercatori (42,1%) desiderano esperienze autentiche e connessioni culturali profonde.
  2. I Festaioli (23%) vedono l’enogastronomia come un’occasione per socializzare e divertirsi.
  3. Gli Intellettuali (19%) sono interessati ad arricchire il proprio bagaglio culturale.
  4. I Figli dei Fiori (11,5%) cercano un’esperienza rigenerante per il benessere psico-fisico.
  5. Gli Edonisti (4,3%) vogliono concedersi il lusso di esperienze culinarie di alto livello.

Il vino domina come simbolo enogastronomico italiano, rappresentando il 38,1% delle preferenze, seguito da olio d’oliva (24%), pizza (22%), pasta (15%) e formaggi (11%).

L’impatto economico e le azioni proposte

Il turismo enogastronomico genera un impatto economico significativo, contribuendo con oltre 40 miliardi di euro all’economia italiana nel 2023. Questo risultato comprende 9,2 miliardi di benefici diretti, 17,2 miliardi indiretti e 13,7 miliardi di indotto. Il Rapporto suggerisce dieci azioni per massimizzare il potenziale del settore:

  • Snellire la burocrazia per consentire alle imprese agricole di diversificare l’offerta turistica.
  • Creare infrastrutture tematiche come musei dedicati al vino e alla pizza.
  • Migliorare i collegamenti verso le aree rurali con soluzioni innovative e sostenibili.
  • Investire in formazione e tecnologia, favorendo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per migliorare la gestione turistica.
  • Pianificare una governance inclusiva, coinvolgendo tutti gli attori del settore in strategie coordinate.

Un altro punto cruciale è lo sviluppo di un piano nazionale di comunicazione, con un sito dedicato all’enogastronomia e la promozione internazionale attraverso media tour e fiere specializzate.

Conclusioni e prospettive future

Roberta Garibaldi sottolinea come queste proposte possano trasformare il turismo enogastronomico in un pilastro della crescita sostenibile, valorizzando l’identità territoriale e promuovendo l’innovazione. Simone Fornasari di Visit Emilia ribadisce il ruolo centrale del cibo e del vino nella Food Valley italiana, evidenziando le eccellenze locali come il Parmigiano Reggiano e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia.

Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano, aggiunge che il turismo enogastronomico non è solo un driver economico, ma anche un alleato nella tutela del territorio. Questo settore, con la sua combinazione di tradizione, innovazione e sostenibilità, si conferma una risorsa strategica per l’Italia, pronta a competere a livello internazionale.

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