Sapori d’Irpinia

Nicoletta De Feo
Nicoletta De Feo 3 min lettura

Sapori d’Irpinia.

Se si parla di Irpinia, oltre ai paesaggi collinari e all’aria “genuina”, sicuramente viene facile parlare di una cosa che al sud, riesce sempre in modo egregio: il cibo.

Cosi, ho deciso di fare un breve viaggio per i paesi irpini, raccontandovi cosa si produce di buono in ogni posto.

Sicuramente, salumi e formaggi sono prodotti che non mancano mai sulle tavole, in quanto sono zone ricche di agricoltori e contadini. Dal caciocavallo alla scamorza, fino ad arrivare a soppressate e insaccati vari, fatti quasi sempre in casa.

Partendo dalla parte più alta scenderemo per tutta la valle.

Il “tetto d’Irpina” è Trevico,che con 1094 metri di altitudine ,oltre ad essere il comune più alto della provincia di Avellino, è il più alto di tutta la Campania. A Trevico troviamo le patate con il marchio PAT  (Prodotto Agroalimentare Tradizionale). Oltre alle patate, un altro prodotto trevicano che si fregia di questo marchio sono le castagne , prodotto principale per fare i castagnacci.

Continuando nella Baronia, troviamo Flumeri, denominata la città dell’olio. Qui infatti, grazie al clima favorevole e ad un terreno molto fertile viene prodotto un olio extravergine d’oliva di altissima qualità. Un altra comunità famosa per la produzione di olio è quella di Carife.

Sapori d’Irpinia: il viaggio continua

Abbiamo l’olio, le patate, le castagne , i salumi, i formaggi e anche tutti gli ortaggi e i grani dati dal territorio collinare e montuoso, ci manca qualcosa da bere.

Arriviamo cosi a Taurasi, dove il vino ha la denominazione DOCG . Questo è uno dei più rinomati vini rossi italiani,caratterizzato da una struttura importante.

Sono molto apprezzati i funghi di Bagnoli Irpino. Altro prodotto tipico irpino è il torrone, duro o morbido che sia viene realizzato con le nocciole e il miele locale.

Tra i piatti della tradizione troviamo baccalà alla pertcaregna, pizza chiena, fusilli avellinesi al tegamino, tagliatelle al cinghiale. Ma anche patate cotte sotto la cenere, fagioli e cotica,pancetta di agnello ripiena.

Insomma, in un mondo di importazioni e prodotti più chimici che naturali, sono felice di raccontarvi di piccole realtà italiane, in cui il cibo è ancora prodotto e consumato localmente.

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