Sant’Agata di Militello (ME) – Un’escalation di violenza e criminalità ha portato all’arresto di un giovane di 20 anni e all’identificazione di altri due complici, un 36enne e una 21enne, tutti residenti a Sant’Agata di Militello. L’operazione, condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, è scattata nelle prime ore di questa mattina, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Patti, Dott. Eugenio Aliquò, su richiesta della Procura della Repubblica.
Furto, Resistenza, Minacce e Danneggiamento: la Scia Criminale del 20enne
Il 20enne, figura centrale dell’indagine, è accusato di una serie di reati commessi in un breve arco temporale, tra la fine di novembre 2024 e gennaio 2025. Inizialmente, il giovane è stato ritenuto responsabile del furto aggravato di un ciclomotore, avvenuto il 30 novembre 2024 a Sant’Agata di Militello. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno permesso la sua identificazione, insieme a due complici ancora in via di identificazione.
La situazione è precipitata il 24 dicembre 2024, quando il fratello del 20enne è stato arrestato in flagranza per detenzione di cocaina e hashish. Venuto a conoscenza dell’arresto, il giovane si è scagliato contro il Commissariato di Polizia di Sant’Agata di Militello, insieme ad altri individui. Ha colpito ripetutamente il portone d’ingresso, tentando di sfondarlo, ha preso a pugni le finestre e ha proferito pesanti minacce di morte contro gli agenti, responsabili, a suo dire, dell’arresto del fratello. Frasi come “Dovete morire tutti, bastardi, pezzi di merda, sbirri di merda!” e “vi ammazzo tutti, vi scanno tutti!” sono state urlate contro i poliziotti.
Non contento, circa un mese dopo, il 22 gennaio 2025, il 20enne ha dato fuoco alla porta d’ingresso di un’associazione ricreativa di Sant’Agata di Militello. Il movente? Una vendetta per non essere stato ammesso al locale pochi giorni prima. Il giovane ha cosparso di liquido infiammabile la porta, appiccando il fuoco che ha anche danneggiato i cavi dell’illuminazione pubblica. Anche in questo caso, le telecamere di sorveglianza hanno incastrato il 20enne, che non è stato però raggiunto dalla misura cautelare, poiché il codice non prevede la custodia cautelare.
Spedizione Punitiva in un Bar: Estorsione, Minacce e Violenza
L’ultimo episodio, quello che ha portato all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare, risale alla notte tra il 23 e il 24 gennaio 2025. Insieme a un uomo di 36 anni e a una ragazza di 21 anni, il 20enne ha messo in atto una vera e propria spedizione punitiva ai danni del titolare di un bar-sala giochi a Rocca di Capri Leone.
Entrati nel locale, i tre hanno minacciato il proprietario (“A me mi possono arrestare…pure se mi faccio 10 anni, me ne sbatto la minchia…”) e alcuni clienti, picchiandoli con schiaffi, pugni e calci, e lanciando contro di loro sedie, una cassa bluetooth, stecche e palle da biliardo. Hanno poi preteso la somministrazione gratuita di bevande alcoliche. Le immagini delle telecamere interne e le testimonianze delle vittime hanno permesso di ricostruire la dinamica e di identificare gli aggressori.
Il GIP ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il 20enne (attualmente in carcere in attesa dell’applicazione del dispositivo) e ha sottolineato la pericolosità dei tre individui, evidenziando il rischio concreto di reiterazione dei reati. I due complici sono indagati a piede libero. Le indagini, coordinate dalla Procura di Patti, proseguono per chiarire tutti gli aspetti della vicenda. Si evidenzia che gli indagati sono considerati non colpevoli fino all’eventuale condanna definitiva.