Risorta dall’inferno.
Tutti noi, siamo chiamati ogni giorno ad affrontare delle sfide nella nostra vita, e a prendere decisioni che possono portarci a conseguenze diverse. Alcune volte, arrivano le gratificazioni, il successo e la realizzazione. Altre invece, la delusione di aver fallito ci fa sprofondare nell’abisso più profondo : l’inferno.
Possono essere molteplici, i motivi per cui si rompe qualcosa dentro di noi, e iniziamo a sentirci isolati, fuori dal mondo, incapaci e inutili.
Questo meccanismo scatta spesso nei personaggi famosi,quando dall’apice del successo vanno giù a picco, e molto spesso si rifugiano nell’alcool e nelle droghe abbracciando cosi la loro morte.
Ma accade anche a tutti noi, “non famosi” di conoscere l’inferno; il motivo scatenante, spesso è l’amore.
Risorta dall’inferno: si può fare!
Si dice che per amore non si muore ma io, non ne sono sicura!
L’amore, è il motore del mondo, e tutti noi, nasciamo predisposti per amare. Ma non sempre le cose vanno come vorremmo, e allora scattano in noi meccanismi strani.
Quante persone, per un amore non corrisposto, decidono che la loro vita non ha più senso, e la fanno finita?
Ci vuole una forza disumana, per lasciarsi travolgere da quel vortice che ti porta sempre più giù, e viverti ogni fottuto momento di buio per poi risalire. O almeno provarci.
E pensare alla morte, è la cosa, che, per il nostro cervello che lavora per proteggerci, è meno dolorosa.
Rinascere richiede una forza che non sempre abbiamo, o meglio, non sempre ci diamo il tempo per trovarla.
Il rifiuto, da parte di un genitore, o di una persona con cui abbiamo vissuto tanti momenti insieme, richiede tempo per essere metabolizzato. Serve una cosa, che è diventata mia amica, dopo un periodo buio, chiamata resilienza. Ci vuole pazienza, e bisogna predisporre la nostra mente a qualcosa di positivo , qualcosa, che una volta risorta dall’inferno ti farà tornare a splendere.
Per farvi capire meglio, ho pensato di fare una similitudine con una serie tv che sicuramente avrete visto: Lucifer.
Lui vive il suo malessere per essere stato ” abbandonato” dal padre, non capito, quasi rifiutato e questo è il buco nero, ciò che noi proviamo. Solo quando lui stesso interpreta ciò che gli è successo in modo diverso, arriva la luce, per poi dare vita ad una nuova versione di se.
Quindi, il buio è lui diavolo, la luce, è il cambiamento che sta avendo, quindi le ali da angelo e la nuova versione di se, è il diavolo che aiuta chi ha sbagliato, anziché punirlo.
La visione che abbiamo è il punto di svolta, ci ho messo due anni io, prima di poter dire ” sono risorta dall’inferno” ma ci sono riuscita. E’ il dolore che ti cambia, si spera in meglio, è la voglia di prendere a morsi la vita che ti sei perso che ti fa vedere le cose diversamente. Pensa ad un bruco, dove lui vede la sua “morte” tutti gli altri ci vedono una farfalla.
Pablo Neruda diceva : ” Nascere non basta. E’ per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”