Percorso di studi. Stare al passo con se stessi

Francesca Arichetta
Francesca Arichetta 3 min lettura

Percorso di studi, stare al passo con se stessi.

Nella società di oggi, ormai, la maggior parte degli studenti va a scuola non per la voglia di voler imparare e arricchire le proprie conoscenze o competenze ma per dimostrare agli altri il proprio valore.

Il percorso di studi che ogni persona intraprende, in molti casi, diventa la causa maggiore di ansia, pressione e inappagamento. Infatti, nelle scuole italiane, lo studente è sempre stato abituato alla concezione del voto. Se prendi un voto alto vali, se prendi un voto basso allora non sei all’altezza. Questo tipo di visione, soprattutto negli ultimi anni, non solo ha aumentato una competizione malsana tra studenti ma è stata anche fonte di un evidente calo di autostima, fiducia in se stessi e delle proprie capacità.

Tutto ciò ha avuto un risultato più impattante specialmente all’interno delle università. In cui prevale il terrore di fallire, di non riuscire a laurearsi in tempo, di non essere in grado di passare gli esami con un determinato voto, di uscire fuori corso e di conseguenza continuare a chiedere i soldi ai propri genitori per l’ennesima rata da pagare. Ed è proprio da questo che nasce, nella coscienza degli studenti, quel sentimento di inadeguatezza e incapacità. Che, troppo spesso, li porta a compiere anche gesti estremi.

Recentemente si sono verificati fatti che hanno sconvolto il mondo studentesco. Si parla, in particolar modo, del suicidio di una ragazza di soli 19 anni, avvenuto nei bagni della Iulm di Milano e il suicidio di una studentessa dell’università di Napoli, di 27 anni, che si è tolta la vita dopo non essere riuscita a superare il suo ultimo esame. Davanti a questi casi è stato naturale soffermarsi a riflettere, cercando di capire quale è stato il momento scatenante che ha portato a pensare di dover per forza perseguire una perfezione a cui, naturalmente, non si potrà mai ambire.

Percorso di studi: il tempo

Il tempo, in queste situazioni, è sempre stato visto come nemico principale. Ma pochi sono riusciti a captare che il tempo, in realtà, se visto da un’altra angolatura, può diventare anche nostro amico. Bisogna imparare a pensare che ognuno vive le cose diversamente. Ognuno ha i propri momenti, le proprie opportunità e che queste non sempre andranno di pari passo con quelle degli altri. Bisogna imparare a non correre ma cercare di stare al passo con se stessi. E’ necessario comprendere che ognuno ha semplicemente il suo tempo. E che, prima o dopo, l’impegno e la dedizione verranno ripagati.

Nelle scuole e nelle università sarebbe necessario insegnare anche questo.

 

 

Sei nel tuo tempo.

 

 

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