Butta fuori i tuoi pensieri o finiranno per ucciderti.
Così, inizia il brano QUALCOSA IN CUI CREDERE- lo scheletro con ft. Guè , del noto cantante rapper Marracash.
Tratto dall’ album Persona, il concept vede la corrispondenza di ogni brano con una parte del corpo dell’artista, che all’ interno contiene musica, filosofia, psicologia, poesia, politica, sociale e, a tratti, addirittura teatro. Una canzone che apre una tematica molto importante, cioè, quella sul non reprimere pensieri, sentimenti o emozioni. Un tentativo dell’ autore infatti, attraverso in questo caso la musica di salvezza e di sfogo.
Il brano
Pensieri in rivoluzione. Ciò che non sempre riusciamo a dire…
Il brano in analisi, vede come parte del corpo: lo scheletro ma, perché proprio questo? Lo scheletro, cioè la struttura, è ciò che tiene in piedi tutto. Ma, perché il titolo qualcosa in cui credere? Da sola la struttura non basta, senza “qualcosa in cui credere” non siamo che degli androidi inanimati. Pertanto, senza un vero e proprio ‘scheletro’ che ci sostenga è difficile rimanere in piedi, qualcosa in cui credere quindi, ci fa intendere quanto il brano sia strutturale.
Analizzando i versi poi, sono vari i riferimenti a esso e alla musica, basti pensare:
- al golem, usato come esempio, che ha bisogno di uno scheletro e di un ordine per prendere vita. Ma, inoltre alla parola che sveglia il Golem, che secondo il mito ebraico è “verità”, un senso profondo che Marra ha ritrovato nella musica.
Per quanto riguarda la parte di Gué invece:
- Ho il cuore spezzato, tu hai lo stetoscopio, Lo senti, bro?
Sono gli ascoltatori stessi, che possono comprendere lo stato d’animo del rapper, essendo con il cuore rotto con lo stetoscopio non si riesce a sentire niente e dunque, l’artista si sente incompreso e l’esprimere le sue emozioni è solo un tentativo di salvezza .
Se per Marra dunque, esiste una soluzione al sentirsi vuoto (ovvero la musica) per lui, ancora non è chiara la soluzione al problema, basti pensare alle varie vie di fuga citate che, lo portano a vivere a metà fra il sentirsi persi nella società e l’annegare nel lusso. Così, Guè attraverso una vita estrema, tenta di evadere dalla realtà.
In conclusione, il brano rappresenta la speranza e la fede nell’animo umano. Una speranza che, nonostante la crisi ci permette di risalire una volta toccato il fondo, in una parola: lo scheletro.
Pensieri in rivoluzione: la tematica del brano
Pensieri in rivoluzione. Ciò che non sempre riusciamo a dire… Il brano come abbiamo detto, evidenzia anche il non reprimere pensieri, sentimenti o emozioni ma, perché? Anche Freud ci ha avvertito dei pericoli che comporta soffocare i sentimenti.
“Le emozioni represse non muoiono mai. Sono sepolte vive e prima o poi usciranno nel peggiore dei modi.”
Reprimere i nostri sentimenti e pensieri infatti, per paura di offendere o mostrarci vulnerabili, può finire per causare danni a noi stessi. Le emozioni che si accumulano ci feriscono in silenzio, diventano fantasmi che danneggiano il nostro corpo e la nostra mente.
Infatti, tendiamo a pensare che le emozioni e il pensiero siano processi antagonisti che si escludono a vicenda. La verità però, è che in ogni emozione c’è un pizzico di ragione e in ogni pensiero c’è un po’ di sentimento. Difatti, quando ci accade un evento, in verità non reagiamo alla realtà, ma piuttosto al significato che diamo ad essa, e in quel caso influisce tutto, dalle nostre aspettative e bisogni, fino ai nostri pensieri.
Pertanto, le emozioni non sono semplicemente reazioni all’ambiente, ma anche alla valutazione che facciamo di ciò che ci sta accadendo. E’ importante quindi, imparare a non trattenersi nulla dentro e ad esprimersi in modo chiaro per la salute della nostra mente, e soprattutto del nostro corpo. Perché, non è strano ma, le emozioni e i sentimenti repressi finiscono per esprimersi attraverso problemi psicosomatici. In conclusione, è capitato a tutti almeno una volta nella vita di reprimere emozioni o sentimenti per paura, o mancanza di coraggio. Ma, è importante a un certo punto saper reagire, ascoltare se stessi e buttare il cuore oltre l’ ostacolo, senza paura.