Terremoto politico-giudiziario a Ramacca e Misterbianco, in provincia di Catania. Il Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, ha sospeso dalle loro cariche il sindaco di Ramacca, Nunzio Vitale, il vicepresidente del Consiglio comunale dello stesso Comune, Salvatore Fornaro, e il consigliere comunale di Misterbianco, Matteo Marchese. I tre amministratori locali sono coinvolti nell’operazione “Mercurio”, condotta dai Carabinieri, che ha svelato un presunto patto politico-mafioso in occasione delle elezioni amministrative del 2021. Un’inchiesta che ha portato all’arresto di 19 persone, accusate a vario titolo di voto di scambio politico-mafioso, corruzione e altri reati, e che getta un’ombra inquietante sui rapporti tra politica e criminalità organizzata in Sicilia.
Operazione “Mercurio”: Mafia, Voti e Appalti a Ramacca
L’operazione “Mercurio”, condotta dall’Arma dei Carabinieri, ha fatto luce su un presunto accordo tra la famiglia mafiosa di Ramacca, storicamente legata al clan catanese Santapaola-Ercolano, e alcuni candidati alle elezioni amministrative dell’11 ottobre 2021. Secondo l’accusa, gli affiliati Antonio Di Benedetto e Salvatore Mendolia avrebbero stretto un patto con Nunzio Vitale e Salvatore Fornaro, entrambi esponenti della lista “Ramacca costruiamo una bella storia”. L’accordo prevedeva il sostegno elettorale da parte della mafia in cambio dell’affidamento di lavori pubblici a ditte vicine all’organizzazione criminale.
Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catania hanno evidenziato come l’accordo non si limitasse al semplice appoggio elettorale, ma includesse anche la “carriera politica” di Salvatore Fornaro, considerato vicino ad Antonio Di Benedetto. Quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe dovuto garantire a Fornaro un ruolo strategico all’interno dell’amministrazione comunale. Un obiettivo che, puntualmente, si è realizzato: Fornaro è stato eletto consigliere comunale e, successivamente, nominato vicepresidente del Consiglio comunale di Ramacca.
Accuse Gravi: Sospensione Immediata per i Tre Amministratori
L’operazione “Mercurio” ha portato all’arresto di 19 persone, tra cui il sindaco di Ramacca, Nunzio Vitale, e il vicepresidente del Consiglio comunale, Salvatore Fornaro, risultati eletti. Il consigliere di Misterbianco Matteo Marchese, anch’egli arrestato, è stato sospeso dalla carica. Le accuse contestate agli indagati, a vario titolo, sono pesantissime: voto di scambio politico-mafioso, corruzione, associazione mafiosa e altri reati. Un quadro accusatorio che ha portato all’intervento del Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, che ha disposto la sospensione immediata dei tre amministratori, in applicazione dell’articolo 11 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, noto come “Legge Severino”. La legge prevede, infatti, la sospensione automatica degli amministratori locali in caso di misure cautelari restrittive della libertà personale, come la custodia cautelare in carcere, a cui sono sottoposti i tre amministratori coinvolti nell’inchiesta.
L’operazione “Mercurio” scoperchia un legame inquietante tra politica e criminalità organizzata, un intreccio di interessi illeciti che mina le fondamenta della democrazia e che inquina il tessuto sociale ed economico del territorio. Le accuse di voto di scambio politico-mafioso e di corruzione gettano un’ombra pesante sulla gestione amministrativa di Ramacca e sul ruolo di alcuni esponenti politici, accusati di aver stretto accordi con la mafia per ottenere vantaggi elettorali e personali. Un’inchiesta che fa riflettere sull’importanza di contrastare con fermezza ogni forma di infiltrazione mafiosa nella vita pubblica e di garantire la trasparenza e la legalità nell’azione amministrativa. La sospensione del sindaco di Ramacca e degli altri due amministratori coinvolti rappresenta un segnale forte da parte dello Stato, a tutela della democrazia e delle istituzioni. Ora spetterà alla magistratura fare piena luce sui fatti e accertare le responsabilità dei singoli indagati.