Mafia ad Agirà, Operazione nel cuore dell’Ennese
Un’operazione della Polizia di Stato, scattata nelle prime ore del 12 febbraio 2025, ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di quattro individui ad Agira, in provincia di Enna. L’azione, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura di Caltanissetta, ha colpito un presunto esponente di spicco della mafia locale e tre suoi fiancheggiatori. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Caltanissetta, sulla base delle risultanze investigative che hanno delineato un quadro di controllo criminale del territorio, con particolare riferimento alle attività agricole e rurali. Questo intervento rappresenta un’importante affermazione dello Stato in un’area storicamente segnata dalla presenza mafiosa.
Il Tentativo di Riaffermare il Controllo Mafioso
Le indagini, condotte congiuntamente dalla Squadra Mobile di Enna e dal Commissariato di Polizia di Leonforte, sotto il coordinamento della DDA di Caltanissetta, hanno rivelato un inquietante scenario. Un soggetto, già condannato in passato per mafia, stava cercando di riprendere il controllo del territorio di Agira. Secondo gli inquirenti, l’uomo si avvaleva del suo “prestigio” criminale, consolidato da precedenti condanne, per imporre la sua volontà e riallacciare i rapporti con la manovalanza locale. Inoltre, l’indagine ha evidenziato tentativi di coltivare relazioni con esponenti di altre organizzazioni mafiose operanti nelle zone limitrofe, delineando una rete di contatti e collaborazioni che mirava a espandere l’influenza criminale.
La “Mafia Rurale”: Estorsioni, Furti e Intimidazioni
L’operazione ha portato alla luce una serie di reati tipici della cosiddetta “mafia rurale”, un fenomeno criminale che affligge le aree interne della Sicilia. Il GIP ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per reati quali associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, furto e danneggiamento seguito da incendio. Questi crimini venivano perpetrati attraverso un uso sistematico della violenza e dell’intimidazione, metodi tipici delle organizzazioni mafiose per imporre il proprio dominio sul territorio. In particolare, le indagini si sono concentrate sulla gestione dei pascoli e dei terreni agricoli, settori economici cruciali per l’area di Agira, dove la mafia cercava di imporre il proprio controllo attraverso estorsioni e danneggiamenti.
L’Importanza della Direzione Distrettuale Antimafia
Il ruolo della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta è stato, ancora una volta, cruciale per il successo dell’operazione. La DDA, grazie alla sua specializzazione nel contrasto alla criminalità organizzata, ha coordinato le complesse indagini, fornendo supporto investigativo e giuridico alla Squadra Mobile di Enna e al Commissariato di Leonforte. La collaborazione tra queste forze dell’ordine ha permesso di raccogliere prove solide e di smantellare, almeno in parte, la rete criminale che operava ad Agira.
L’operazione dimostra che la lotta alla mafia rimane prioritaria, non solo nel contrastare le cosche urbane, ma pure quelle realtà criminali ben radicate nelle zone interne della sicilia e che, seppur apparentemente sopite, sono in grado di rigenerarsi e tornare operative.