Un macabro ritrovamento ha sconvolto il centro storico di Favara, in provincia di Agrigento. Il cadavere carbonizzato di Angelo Sicilia, un operaio favarese di 62 anni, è stato rinvenuto all’interno di una vecchia abitazione disabitata, situata in cortile Cabubbo, a pochi passi dalla Chiesa Madre. Un evento tragico che lascia aperte molte domande e che ha immediatamente mobilitato le forze dell’ordine e la Procura.
Il Ritrovamento in Cortile Cabubbo: un’Abitazione in Rovina
Il corpo senza vita dell’uomo è stato scoperto all’interno di un immobile diroccato, in stato di abbandono, situato in cortile Cabubbo, una traversa nel cuore del centro storico di Favara, a circa cento metri dalla Chiesa Madre. L’edificio, anch’esso interessato dalle fiamme, presentava evidenti segni di bruciature.
La scena che si è presentata ai primi soccorritori era raccapricciante. Il corpo di Angelo Sicilia era completamente carbonizzato, rendendo difficile, in un primo momento, persino l’identificazione.
Indagini a Tutto Campo: Carabinieri e Scientifica al Lavoro
Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della Tenenza di Favara e del Nucleo Operativo della Compagnia di Agrigento, che hanno avviato le indagini per fare luce sulla vicenda.
La gravità dell’accaduto ha richiesto l’intervento diretto del pubblico ministero Elettra Consoli, che si è recata sul luogo del ritrovamento per coordinare le attività investigative. Presente anche il personale della Scientifica dell’Arma, per i rilievi tecnici e il repertamento di eventuali tracce utili a ricostruire la dinamica dell’evento.
Incidente o Atto Doloso? Tutte le Ipotesi Aperte
Al momento, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi. Le cause della morte di Angelo Sicilia e dell’incendio che ha devastato l’abitazione sono ancora tutte da accertare.
Si indaga per capire se si sia trattato di:
- Un tragico incidente: Un cortocircuito, un fuoco acceso per scaldarsi e poi sfuggito al controllo, o altre cause accidentali potrebbero aver innescato l’incendio.
- Un atto doloso: Non si esclude la possibilità che qualcuno abbia appiccato il fuoco intenzionalmente, magari per coprire un crimine.
- Un gesto estremo: gli inquirenti non scartano l’ipotesi del gesto volontario.
La risposta a questi interrogativi arriverà solo al termine delle indagini, che si preannunciano complesse e delicate. L’autopsia sul corpo della vittima e gli accertamenti tecnici sull’immobile saranno fondamentali per fare chiarezza su questa tragica vicenda. Il paese è sotto shock per quanto accaduto.