Napoli: il futuro incerto del Castello delle Cerimonie tra sospensioni, polemiche e nostalgia
Il Tar della Campania ha deciso di sospendere, fino al 9 gennaio 2025, la revoca delle licenze del celebre Grand Hotel La Sonrisa, conosciuto come il “Castello delle Cerimonie”. La struttura, divenuta famosa per le sue celebrazioni eccentriche e opulente, rimane al centro di un contenzioso legale che ha portato a uno stop momentaneo alle attività alberghiere e di ristorazione. A dare notizia della sospensione è stata la sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale, il cui comune ospita la struttura, resa iconica anche da un reality show dedicato.
Il provvedimento del Tar
I giudici amministrativi, nel decreto, hanno ritenuto necessario sospendere temporaneamente la revoca delle licenze, limitando però l’autorizzazione ai soli eventi e prenotazioni già in programma. Gli eventi futuri non previsti nell’elenco fornito rimangono esclusi, e il comune di Sant’Antonio Abate dovrà monitorare il rispetto di questa misura cautelare.
Il provvedimento originario, che comportava la cessazione immediata delle attività della struttura, aveva già scatenato un acceso dibattito. Qualora le società legate alla Sonrisa non avessero rispettato la revoca, il comune avrebbe proceduto alla chiusura forzata dell’immobile, apponendo i sigilli. La controversia ruota intorno a una sentenza definitiva che ha disposto la confisca della proprietà per reati legati alla lottizzazione abusiva.
Un’eredità complicata e il destino della struttura
La sindaca Abagnale ha sottolineato che il futuro della Sonrisa seguirà le indicazioni della Corte di Cassazione, che ha suggerito due opzioni: la demolizione dell’immobile o il suo recupero attraverso una pianificazione urbanistica adeguata.
La storia del Grand Hotel La Sonrisa è un mix di legalità contestata e un immaginario collettivo che ha trasformato il “Castello” in un simbolo dell’eccesso e dell’opulenza. Costruito senza autorizzazioni dal 1979 al 2011, il complesso è diventato la destinazione ideale per matrimoni, comunioni e feste spettacolari. La famiglia Polese, proprietaria dell’immobile, ha sempre negato le accuse, ma la sentenza del Tribunale di Torre Annunziata nel 2016 ha sancito l’assenza di titoli autorizzativi per le costruzioni effettuate.
La magia del “Castello delle Cerimonie”
La Sonrisa non è solo un albergo o una sala ricevimenti: è stata il palcoscenico di eventi indimenticabili. Con i suoi troni, le sale decorate con arazzi e soffitti affrescati, le carrozze trainate da cavalli e le coreografie curate nei minimi dettagli, la struttura ha definito un immaginario unico. Grazie al reality show “Il Boss delle Cerimonie” e successivamente “Il Castello delle Cerimonie”, trasmessi a livello nazionale, La Sonrisa ha conquistato il cuore di milioni di spettatori.
A rendere ancora più iconica la struttura è stata la famiglia Polese, in particolare Antonio Polese, ribattezzato il “Boss delle Cerimonie”. Dopo la sua morte nel 2016, l’eredità è passata alla figlia Imma Polese e al genero Matteo Giordano, che hanno continuato a gestire il complesso, portando avanti la tradizione di eventi spettacolari.
Le difficoltà economiche e legali
Negli ultimi otto mesi, la famiglia Polese ha versato un canone di occupazione senza titolo pari a 29 mila euro mensili al comune di Sant’Antonio Abate. Nonostante questo, la situazione legale rimane intricata. La famiglia ha dichiarato l’intenzione di ricorrere persino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, cercando di ribaltare una sentenza che ha segnato un capitolo cruciale della loro storia.
La Sonrisa sui social e il legame con il pubblico
Imma Polese e Matteo Giordano hanno saputo utilizzare i social media per mantenere vivo l’interesse verso il “Castello”. Il profilo TikTok ufficiale di Imma Polese, con oltre 227 mila follower e milioni di like, è diventato una vetrina per ricette, decorazioni da favola e scene di vita quotidiana.
I social non sono solo un mezzo per mostrare l’arte del ricevimento, ma anche un modo per proiettare la dimensione familiare e condividere momenti intimi, come i pranzi cucinati in casa. Questa strategia ha permesso alla famiglia Polese di rafforzare il legame con i fan e mantenere vivo il fascino della Sonrisa, anche in un momento di incertezza.
Un futuro incerto per un’icona dell’immaginario collettivo
Nonostante le difficoltà legali e finanziarie, il Grand Hotel La Sonrisa rimane un simbolo per molti. Le domande sul suo futuro restano aperte: sarà demolito o potrà essere recuperato come patrimonio culturale? Quel che è certo è che il “Castello delle Cerimonie” ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare italiana, rappresentando un mix unico di tradizione e stravaganza.
Mentre si attende la decisione finale, la Sonrisa continua a essere al centro di un dibattito che coinvolge non solo le autorità locali, ma anche chi, da spettatore, ne ha seguito con affetto e curiosità la storia.