Terrore sul volo Ryanair Pisa-Trapani Birgi: un bimbo ha un arresto cardiaco all’atterraggio. Un passeggero e i soccorsi a terra gli salvano la vita.
Un volo di routine trasformato in un incubo ad alta quota, fortunatamente conclusosi con un sospiro di sollievo collettivo. Ieri pomeriggio, sabato 12 aprile 2025, a bordo di un aereo Ryanair in volo da Pisa verso l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi, un bambino piccolissimo ha improvvisamente smesso di respirare, andando in arresto cardiocircolatorio proprio nelle fasi finali dell’atterraggio. Grazie alla prontezza di un passeggero e alla rapidità dei soccorsi a terra, si è evitata la tragedia.
Terrore ad Alta Quota sul volo Ryanair: l’Arresto Cardiaco Durante l’Atterraggio
Il volo, partito da Pisa alle 13:25, stava per concludersi. Mancavano pochi istanti all’atterraggio a Trapani Birgi, previsto per le 14:35, quando il dramma si è consumato. Secondo il racconto di una passeggera presente a bordo, l’atmosfera si è fatta improvvisamente tesa. “Abbiamo sentito l’hostess chiedere se ci fosse un medico a bordo”, riferisce la testimone.
L’appello disperato proveniva dal fondo dell’aereo, dove si udivano le urla strazianti dei genitori. Il loro bambino, piccolissimo, aveva perso i sensi e non respirava più. Proprio mentre l’aereo toccava la pista, la situazione è precipitata. Un passeggero, probabilmente un medico o una persona con competenze di primo soccorso, si è alzato immediatamente e ha raggiunto il piccolo, iniziando a praticare il massaggio cardiaco nel tentativo disperato di rianimarlo. In cabina è calato un silenzio carico di angoscia, mentre tutti i passeggeri, rimasti composti ai loro posti, trattenevano il fiato, sperando in un miracolo.
La Catena dei Soccorsi: il Lieto Fine Dopo l’Incubo a Birgi
La circostanza che l’emergenza si sia verificata proprio durante l’atterraggio si è rivelata, in questo caso, provvidenziale. Non appena l’aereo si è fermato sulla pista dell’aeroporto di Trapani Birgi, i soccorsi medici presenti a terra sono potuti salire immediatamente a bordo. Hanno preso in carico il bambino, continuando le manovre rianimatorie iniziate dal passeggero.
“È stato un momento bruttissimo, sembrava interminabile”, racconta ancora la passeggera. Poi, finalmente, la notizia che tutti aspettavano: “Quando sono saliti i soccorritori e lo hanno portato via tra le braccia del padre, abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo. Era vivo”. Il bambino è stato affidato alle cure del personale medico e trasportato d’urgenza in ospedale per tutti gli accertamenti e le terapie necessarie.
Non si conoscono al momento ulteriori dettagli sulle sue condizioni attuali o sulla causa che ha scatenato l’arresto cardiaco, ma l’intervento tempestivo e coordinato tra il soccorritore a bordo e il personale medico a terra ha permesso di salvargli la vita. Un volo di poco più di un’ora trasformatosi in un’esperienza terrificante, ma che, grazie alla solidarietà e alla professionalità, ha avuto un lieto fine.
Può essere mai che gli assistenti di volo qualificati in primo soccorso non hanno fatto niente? A bordo c’è un defibrillatore automatico. In considerazione del fatto inverosimile che su ogni aereo ci sia un eroe esperto in first aid, secondo me questa notizia non prende in considerazione fonti ufficiali ma solo racconti farfugliati da qualche passeggero a bordo
Gli assistenti di volo sono abilitati al primo soccorso e all’utilizzo del defibrillatore. In caso di malore di un passeggero un assistente di volo va prontamente a dargli soccorso, nel frattempo un altro assistente di volo deve fare l’annuncio chiedendo se sia presente un medico a bordo.
Ovviamente se presente un medico o un infermiere, sarà quest’ultimo a prendere in carico il paseeggero con la collaborazione dell’equipaggio e mettendo a disposizione la cassetta medica e le dotazioni dell’aereo.