Adrano sconvolta dalla morte di Stefano Neri, un giovane di soli 19 anni. Una tragedia nel giorno del compleanno: la città si stringe attorno alla famiglia.
Adrano si risveglia attonita, spezzata da un dolore troppo grande per essere contenuto in parole. La morte di un giovane ad Adrano, Stefano Neri, appena diciannovenne, ha trafitto il cuore della comunità nel giorno che doveva celebrarne la nascita. È morto ieri sera, a seguito di un terribile incidente stradale, in circostanze ancora in fase di accertamento. Accanto a lui c’era un altro ragazzo, ora ricoverato in gravi condizioni. Le lacrime e il silenzio pesante di queste ore raccontano più di ogni discorso l’impatto devastante di questa tragedia.
Il sindaco Mancuso: “Adrano vive una vera settimana di Passione”
Il dolore si è fatto subito voce istituzionale nelle parole toccanti del sindaco Fabio Mancuso, che ha dichiarato: “Ancora una volta Adrano piange per la morte di un giovane di soli 19 anni, deceduto a causa di un tragico incidente. Dire che siamo affranti e profondamente addolorati è scontato ma sinceramente si rimane senza parole e sconcertati di fronte alla vita spezzata del giovane Stefano nel giorno del suo compleanno. Adrano si appresta a vivere una vera settimana di Passione”. Una frase che restituisce, con lucidità e dolore, la dimensione collettiva della morte di un giovane ad Adrano, non solo tragedia privata ma ferita della città intera.
Il cordoglio delle istituzioni: vicinanza alla famiglia
Parole di cordoglio sono arrivate anche dal presidente del Consiglio comunale, Carmelo Pellegriti, che ha espresso a nome dell’intera assemblea cittadina “il sentito cordoglio alla famiglia per la morte del giovane Stefano, vittima di un drammatico incidente stradale. Un tale evento ci sprofonda in un immenso dolore e non osiamo immaginare lo strazio dei genitori a cui siamo vicini con la preghiera”. Un dolore condiviso, quello per la morte di un giovane ad Adrano, che annulla le distanze tra istituzioni e cittadini, tra autorità e affetti spezzati.
Un compleanno diventato lutto
Dai primi riscontri, sembra che l’incidente sia avvenuto proprio mentre Stefano stava festeggiando il suo diciannovesimo compleanno. Un paradosso tragico, quasi crudele: il giorno della festa trasformato nel giorno del lutto. Gli amici, i familiari, chiunque lo conoscesse, sono oggi sospesi in uno stato di incredulità. La morte di un giovane ad Adrano non è solo una notizia: è un trauma profondo, un tempo improvvisamente interrotto, un futuro che non si realizzerà.
Non servono parole enfatiche, né frasi fatte. La città non è “sconvolta” per dovere di cronaca, ma per realtà vissuta. Basta camminare per le strade, leggere i messaggi sui social, ascoltare i silenzi nei bar e nelle piazze per capire che la morte di un giovane ad Adrano ha lasciato un vuoto reale, tangibile. I volti segnati, gli occhi lucidi, la compostezza dignitosa di chi soffre raccontano molto più delle dichiarazioni ufficiali. È il dolore autentico di una città che sa cosa significa perdere un figlio, anche se quel figlio è solo “uno dei tanti”.
Nell’incidente in cui ha perso la vita Stefano Neri, un altro giovane è rimasto ferito gravemente. Si trova ricoverato in ospedale in codice rosso. Le sue condizioni, seppur serie, al momento sembrano stabili. Intorno a lui si raccoglie ora la speranza, l’attesa, la preghiera di una comunità che ha già pagato un prezzo troppo alto. Anche in questo, la morte di un giovane ad Adrano si intreccia con la speranza che almeno una vita possa salvarsi, che il destino possa concedere almeno un risarcimento parziale a una notte tanto buia.
In queste ore si moltiplicano sui social i messaggi di addio a Stefano: frasi semplici, fotografie sorridenti, e parole che parlano di amicizia, di scuola, di abitudini condivise. La morte di un giovane ad Adrano non cancella ciò che è stato. E se è vero che non c’è consolazione per la famiglia, è altrettanto vero che il ricordo è l’unico modo che abbiamo per rendere eterno ciò che il tempo ci ha strappato via. Per questo, Stefano continuerà a vivere nel cuore dei suoi coetanei, nelle strade che ha percorso, nelle voci che oggi lo salutano in silenzio.