La Guardia di Finanza di Caltanissetta, dopo un’attenta indagine amministrativa su un’azienda operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti, ha eseguito nei confronti del consiglio d’amministrazione della nota società nissena di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani, le misure cautelari dell’interdizione dall’esercizio di uffici direttivi per bancarotta fraudolenta ed il sequestro di due opifici, su richiesta della Procura di Caltanissetta.
L’attività nasce da un esposto depositato presso la Procura della Repubblica del capoluogo nisseno che ha dato all’impegnativa ed approfondita indagine da parte delle fiamme gialle nissene.
Dall’approfondimento degli input investigativi sono emersi i gravi indizi ritenuti dal Giudice per l’istruttoria preliminare di Caltanissetta come sufficientemente gravi. In particolare gravi sono state le irregolarità nell’approvazione dei bilanci di esercizio, che avrebbero riportato perdite, allo stato, ritenute non reali e non giustificate in capo alla società sancataldese, mostratasi priva di idonei piani di risanamento deliberati dal Consiglio di Amministrazione.
Attraverso negozi giuridici formalmente leciti, i componenti del consiglio di amministrazione, avrebbero riversato sistematicamente beni strumentali e funzionali alla prosecuzione dell’attività predominante in una società di nuova costituzione, riconducibile agli stessi amministratori di fatto.
La complessa operazione, condotta con l’ausilio di attività tecniche, si è conclusa con l’applicazione della misura cautelare personale dell’interdizione dall’esercizio di uffici direttivi a carico di sei soggetti, in concorso tra loro, per il reato di bancarotta fraudolenta impropria e con l’emersione, a seguito di accertamenti patrimoniali delegati, di una disponibilità di beni per un valore ammontante a € 3.183.180,00, sottoposti alla misura cautelare reale del sequestro.
Redazione – Caltanissetta Post