A ritmo di Tango. Tananai e il racconto della sofferenza di un amore.
Il tango, è il ballo che più rappresenta la passione e il legame tra due corpi. La passione, è il fuoco che arde dentro di noi, nel bene e nel male, e che li alimenta quei corpi.
La sofferenza invece, è ciò che si prova, quando ci sentiamo intrappolati in una situazione. E’ quella sensazione di dolore mista a impotenza, per qualcosa troppo grande persino da capire.
Ed ecco, che a ritmo di Tango, Tananai, ci regala una canzone, che sembra leggera ma che parla dell’ingiustizia di questa vita. Ci racconta le difficoltà di una storia ,costretta a piegarsi ad una vita, che decide per noi a che ritmo ballare. Una vita, che ha portato i protagonisti della canzone, e non solo, a ballare al ritmo delle bombe.
A ritmo di Tango : la potenza dell’amore sulla guerra
Lui, Maxim costretto a rimanere in Ucraina per combattere una guerra, lei Olga che insieme alla figlia Liza di quattordici anni scappa in Italia. Una famiglia come molte, costretta a dividersi per il volere di strategie politiche.
Forse sto per scrivere una cosa scontata e banale, o forse no dati gli eventi che continuano ad accadere, ma la guerra andrebbe solo studiata sui libri. Dovrebbe servire a farci capire, cosa qualcuno che è vissuto prima di noi, ha dovuto subire per renderci LIBERI e tutti UGUALI. Dovrebbe essere l’insegnamento per farci essere persone migliori, per non ripetere più sbagli già commesse. E invece, a quanto pare, continua ad essere il modo per acquisire sempre più potere.
Non era normale ottant’anni fa e a maggior ragione non lo è oggi. Sentire di bambini e di persone normali, che volevano solo vivere la loro vita, nel proprio paese con la propria famiglia, morire, è disumano.
Anche rileggere il testo della canzone, pensando alla guerra, alle persone che si separano, senza sapere se si rivedranno ancora, è straziante.
Mi fa sentire male sapere che quel lunedì di cui parla, non è ancora arrivato dopo anni e che forse “non è mai lunedì“.