Messina – Un giovane di 19 anni, cittadino messinese, è stato posto agli arresti domiciliari con la pesante accusa di rapina. L’ordinanza cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica, è scattata all’alba di oggi, 9 maggio 2025, a seguito di una meticolosa attività investigativa condotta dagli agenti della Polizia di Stato. L’episodio criminale, che aveva destato allarme, risale al settembre del 2024 e si era consumato in pieno centro cittadino.
La ricostruzione dei fatti, curata con precisione dalla Sezione “Antirapina” della Squadra Mobile di Messina, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica guidata dal Dott. Antonio D’Amato, dipinge una scena di violenza e paura. Era una notte di settembre quando, nella centralissima via Ghibellina, un giovane si è trovato improvvisamente di fronte il diciannovenne. Quest’ultimo, armato di un taglierino, non ha esitato a minacciare la sua vittima, intimandole la consegna immediata di denaro e del telefono cellulare.
Di fronte al coraggioso, seppur comprensibilmente terrorizzato, rifiuto del malcapitato, il rapinatore è passato dalle minacce ai fatti. Con un gesto repentino, ha colpito la vittima alla gamba sinistra con il taglierino, provocandogli una ferita. Solo a quel punto, sopraffatto dal dolore e dalla paura, il giovane è stato costretto a cedere alle richieste dell’aggressore, consegnandogli i soldi che aveva con sé e il proprio smartphone.
Immediatamente dopo la denuncia, sono scattati gli approfondimenti investigativi. I poliziotti della Squadra Mobile hanno avviato un complesso lavoro di raccolta di informazioni e analisi. Un ruolo cruciale, come spesso accade in questi casi, è stato giocato dall’esame dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Incrociando i dati e le testimonianze, gli inquirenti sono riusciti a stringere il cerchio attorno al presunto responsabile, identificando il diciannovenne e ricostruendo le diverse fasi della rapina. Ogni elemento raccolto è stato prontamente trasmesso alla competente Autorità Giudiziaria.
Sulla base del solido quadro probatorio presentato dagli agenti della Polizia di Stato, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina ha quindi avanzato la richiesta di una misura restrittiva nei confronti del giovane. Il Giudice per le indagini preliminari, valutati gli elementi e condividendo le conclusioni investigative, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per il diciannovenne.
È fondamentale sottolineare, come precisato dalle autorità, che l’informazione viene fornita nel pieno rispetto del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e dei diritti dell’indagato. Quest’ultimo, trovandosi nella fase delle indagini preliminari, è da considerarsi innocente fino a una sentenza irrevocabile che ne accerti definitivamente le responsabilità. Il procedimento giudiziario si svolgerà in contraddittorio tra le parti, con la difesa che avrà modo di esporre le proprie argomentazioni davanti a un giudice terzo e imparziale, e potrebbe anche concludersi con la dimostrazione dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato.