La sua latitanza è durata quattro mesi, un periodo trascorso nell’ombra nel tentativo di sfuggire alla giustizia. Ma la fuga di un cittadino del Bangladesh di 29 anni, ricercato da due diverse Procure, è terminata a Modica, dove è stato individuato e arrestato dagli agenti del locale Commissariato di Polizia. L’uomo deve ora scontare una pena definitiva di un anno e due mesi di reclusione per reati legati allo spaccio di droga e al furto.
L’operazione che ha portato alla cattura è il frutto di una mirata attività investigativa condotta sul territorio dalla Polizia di Stato. Gli agenti avevano messo gli occhi sul 29enne e, al momento opportuno, lo hanno fermato per un controllo. Sebbene sospettassero si trattasse proprio del ricercato, per avere la certezza assoluta della sua identità era necessario un riscontro scientifico. L’uomo è stato quindi accompagnato presso gli uffici del Commissariato per essere sottoposto ai rilievi dattiloscopici.
È stato quello il momento della verità. Le impronte digitali, analizzate dagli specialisti della Polizia Scientifica, non hanno lasciato spazio a dubbi: il soggetto fermato era proprio l’uomo su cui pendevano due distinti ordini di carcerazione, uno emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo e l’altro da quella di Ragusa. I provvedimenti restrittivi erano diventati esecutivi mesi prima, ma il 29enne si era reso irreperibile, sottraendosi di fatto all’esecuzione della pena.
Le condanne definitive che ora dovrà scontare sono il risultato di procedimenti penali per reati gravi che macchiano la sua fedina penale, dallo spaccio di sostanze stupefacenti al furto. La sua cattura pone fine a una fuga dalla giustizia che durava da circa 120 giorni.
Una volta completate le procedure di identificazione e le formalità di rito, per il 29enne si sono aperte le porte del carcere. Gli agenti lo hanno trasferito presso la casa circondariale di Ragusa, dove ha iniziato a espiare la pena cumulativa che gli era stata inflitta e a cui aveva cercato invano di sottrarsi.