PALERMO – In un contesto geopolitico sempre più complesso, la Sicilia si propone come laboratorio di convivenza e cooperazione internazionale. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Renato Schifani intervenendo al seminario parlamentare sulla sicurezza nel Mediterraneo, tenutosi a Palermo nella sala Mattarella di Palazzo Reale, alla presenza di tre organismi dell’Assemblea parlamentare della Nato: la Commissione democrazia e sicurezza, la sottocommissione sui partenariati e il Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente.
Schifani ha messo in guardia dalle conseguenze di un mancato protagonismo nel Mediterraneo: «O si è attori del cambiamento, o si rischia l’irrilevanza». Un monito rivolto non solo alla politica italiana, ma anche all’Europa, chiamata a rivedere il proprio approccio alla difesa comune e alle dinamiche migratorie e di sviluppo che coinvolgono l’area del cosiddetto “Mediterraneo allargato”.
Nel suo intervento, il presidente ha richiamato l’attenzione sulle sfide e le opportunità del continente africano, destinato a superare a breve i due miliardi di abitanti, con un patrimonio strategico di risorse e un tessuto sociale giovane ma fragile. Un potenziale enorme che, secondo Schifani, può generare tensioni o favorire nuovi equilibri, a seconda dell’approccio adottato: «Serve una visione lungimirante, capace di trasformare le differenze in valore e costruire un futuro condiviso».
In questo quadro, la Sicilia si propone come nodo strategico per le relazioni euromediterranee, valorizzando la propria storia di incontro tra culture e la sua posizione geografica. Schifani ha illustrato le azioni della Regione nel contesto del “Piano Mattei”, ponendo l’accento sul ruolo dell’Isola come piattaforma per l’innovazione digitale ed energetica, snodo naturale tra Europa e Africa.
Ha quindi ribadito l’importanza della cooperazione multilaterale, sottolineando l’assenza di una politica di sicurezza europea comune e la necessità di rafforzare il ruolo della Nato come spazio di confronto e stabilità. «L’Italia ha intrapreso la strada giusta – ha affermato – individuando nella Sicilia il punto di partenza per una nuova stagione di dialogo e cooperazione tra i continenti».
Citazione finale dedicata ai valori condivisi: «Dalla giustizia di ciascuno nasce la pace di tutti», ha ricordato Schifani, richiamandosi a Giovanni Paolo II per ribadire l’urgenza di un modello fondato su equità, diritti e sviluppo sostenibile. Un messaggio che risuona come un invito all’azione, in un tempo segnato da crisi ma anche da nuove possibilità di costruzione di pace.



