MODICA (RG) – Un’indagine mirata, scaturita da un aumento dei furti nel territorio, ha permesso ai Carabinieri della Compagnia di Modica di scoprire un deposito di merce rubata a Scicli e di denunciare un uomo per ricettazione. L’operazione si inserisce in un’intensificazione dei controlli voluta dall’Arma per contrastare una recente “recrudescenza”, come definita dagli stessi militari, di furti commessi sia in abitazioni private che ai danni di esercizi commerciali nel comune sciclitano e nelle aree limitrofe di competenza.
Di fronte all’aumento dei reati predatori, che generano particolare allarme sociale tra i cittadini e danni economici alle attività produttive, il Comando Compagnia Carabinieri di Modica ha disposto un potenziamento dei servizi di controllo del territorio. Oltre a una maggiore presenza visibile attraverso pattugliamenti esterni (“servizi esterni”), è stata intensificata l’attività di raccolta di informazioni sul campo. I militari hanno acquisito diverse “notizie di carattere info-operativo”, elementi informativi e spunti investigativi utili a indirizzare le indagini verso obiettivi specifici, nel tentativo di risalire ai responsabili dei furti o a chi potesse essere coinvolto nella gestione della refurtiva.
Proprio sulla base di queste informazioni raccolte, i Carabinieri hanno avviato una serie di controlli e perquisizioni mirate, definite “incisive”, focalizzando l’attenzione su soggetti e luoghi ritenuti di potenziale interesse investigativo. Nel corso di queste attività, l’attenzione del personale della Compagnia di Modica si è concentrata su un uomo di 32 anni, di origini albanesi ma da tempo residente e domiciliato stabilmente a Scicli. L’uomo era peraltro già noto alle forze dell’ordine per precedenti vicissitudini.
Le verifiche dei militari si sono estese a due diverse abitazioni nella disponibilità del 32enne. Una di queste, in particolare, si presentava come un cantiere edile, essendo in fase di ristrutturazione. All’interno di entrambi gli immobili, ma soprattutto in quello in ristrutturazione, i Carabinieri hanno trovato una notevole quantità di mobili e attrezzature varie.
L’Anomalia che Insospettisce: Merce Nuova Senza Imballaggi in un Cantiere
A far scattare il campanello d’allarme agli occhi dei militari operanti è stato un dettaglio apparentemente secondario, ma in realtà molto significativo nel contesto: gran parte del materiale rinvenuto – che includeva elettrodomestici da incasso come un forno e un piano cottura a induzione, un costoso frigorifero (valore stimato intorno ai 2000 euro), un divano e persino vari sanitari per il bagno – si presentava completamente privo degli imballaggi originali e di qualsiasi protezione. Questa circostanza è apparsa subito strana e incongruente con lo stato dei luoghi: perché mai materiale nuovo e di valore, destinato a un’abitazione in piena ristrutturazione (con polvere, calcinacci e rischio di danneggiamenti), sarebbe stato conservato senza le sue confezioni protettive?
Questo sospetto ha spinto i Carabinieri ad approfondire immediatamente la questione. Hanno avviato una ricerca mirata negli archivi delle denunce di furto presentate nell’ultimo periodo presso gli uffici dell’Arma territorialmente competenti, ovvero la Tenenza Carabinieri di Scicli e la Stazione Carabinieri della frazione di Donnalucata. L’intuizione si è rivelata corretta: è emersa una denuncia relativa a un furto avvenuto proprio nei giorni precedenti, nel corso del quale erano stati asportati beni che corrispondevano esattamente, per tipologia e descrizione, a quelli trovati nelle abitazioni del 32enne (forno, piano cottura, il frigorifero di valore, divano e sanitari).
A questo punto, i militari hanno contattato la persona che aveva sporto quella denuncia. La vittima del furto è stata invitata a visionare il materiale rinvenuto e ha potuto riconoscere senza ombra di dubbio tutti gli oggetti come quelli che le erano stati sottratti. L’identificazione è stata ulteriormente confermata dalla corrispondenza con la documentazione d’acquisto e, per gli elettrodomestici, con i numeri seriali univoci.
Una volta ottenuta la certezza della provenienza furtiva della merce, i Carabinieri hanno proceduto al sequestro penale di tutti i beni recuperati (la “refurtiva”). Contestualmente, è stata inoltrata una richiesta formale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa affinché venga disposta la restituzione di tutta la merce al legittimo proprietario, vittima del furto.
L’attività di polizia giudiziaria si è conclusa con il deferimento in stato di libertà del 32enne albanese all’Autorità Giudiziaria ragusana. L’ipotesi di reato contestata è quella di ricettazione (prevista dall’articolo 648 del Codice Penale), che punisce chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque 1 si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, 2 pur non avendo partecipato al delitto originario (in questo caso, il furto). L’indagine prosegue per accertare eventuali altre responsabilità e ricostruire l’intera filiera illecita