Sciacca, l’orrore restituito dal mare: cadavere tra gli scogli a Capo San Marco. Ipotesi migrante, recupero in corso
SCIACCA (AG) – Una scoperta agghiacciante ha interrotto la quiete mattutina lungo la costa di Sciacca. Il corpo senza vita di un uomo è stato avvistato questa mattina, martedì 29 aprile 2025, incastrato tra gli scogli nella suggestiva ma impervia area di Capo San Marco. A fare il macabro ritrovamento è stato un turista di nazionalità inglese che stava esplorando quel tratto di costa a bordo di una canoa. L’uomo ha immediatamente compreso la gravità della situazione e ha lanciato l’allarme alle autorità competenti.
Le prime informazioni trapelate descrivono uno scenario drammatico. Il cadavere si troverebbe in un avanzato stato di decomposizione, un dettaglio terribile che suggerisce una lunga permanenza in acqua, stimata in diversi giorni. Questa condizione rende, al momento, estremamente difficile, se non impossibile, qualsiasi tentativo di identificazione visiva della vittima. L’ipotesi investigativa che prende corpo con maggiore insistenza è che possa trattarsi di un migrante, una delle tante, troppe vittime senza nome dei viaggi disperati attraverso il Canale di Sicilia.
La segnalazione del turista ha fatto scattare l’immediato intervento sul posto dei Carabinieri della locale Compagnia e delle squadre specializzate dei Vigili del Fuoco. Le operazioni di recupero della salma si presentano complesse e delicate. La zona di Capo San Marco, nota per la sua bellezza selvaggia, è caratterizzata da una conformazione rocciosa e da accessi difficoltosi, specialmente dal mare e via terra nel punto specifico del ritrovamento. Questo sta richiedendo un notevole sforzo logistico e tecnico da parte delle squadre di soccorso per poter raggiungere il corpo e trasportarlo in un luogo sicuro per le successive procedure.
Una volta completato il recupero, la salma sarà trasferita presso l’obitorio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sarà fondamentale l’esame autoptico per cercare di determinare le cause esatte del decesso e per raccogliere eventuali elementi – come campioni biologici per l’analisi del DNA – che possano in futuro contribuire a dare un’identità a quest’uomo.
I Carabinieri hanno formalmente avviato le indagini. Oltre agli accertamenti medico-legali, si cercherà di incrociare dati relativi a persone scomparse o a possibili naufragi non segnalati avvenuti nei giorni scorsi nelle acque antistanti la costa agrigentina. Questo ennesimo, tragico ritrovamento riporta drammaticamente l’attenzione sul fenomeno migratorio e sui pericoli mortali che affrontano coloro che tentano di raggiungere l’Europa via mare. Le onde hanno restituito un corpo, ma la sua storia, al momento, rimane sommersa nel mistero e nel dolore.