Nuovo intervento mirato della Polizia di Stato contro lo spaccio nel quartiere San Cristoforo, a Catania. Gli agenti delle Volanti, con il supporto delle unità cinofile della Questura, hanno scoperto la riapertura abusiva di un immobile in via Murifabbro, già sottoposto a sequestro nelle scorse settimane su impulso della Procura etnea. All’interno, i poliziotti hanno trovato diverse persone che utilizzavano i locali come punto di consumo e scambio di crack.
Il controllo è scattato quando le pattuglie hanno notato segni evidenti di manomissione dei sigilli apposti sull’ingresso. Una volta dentro, gli operatori hanno riscontrato che gli ambienti erano stati nuovamente attrezzati per la cessione al dettaglio: più porte in ferro a protezione dell’accesso e piccole aperture ricavate nei pannelli per il passaggio rapido delle dosi verso l’esterno. Una struttura rudimentale ma efficace per schermare movimenti e impedire l’ingresso agli estranei.
All’arrivo degli agenti qualcuno ha tentato di disfarsi della droga gettandola nel water e nei condotti di scarico. I poliziotti hanno comunque proceduto all’identificazione di tutti i presenti, tra cui alcune donne e cittadini stranieri. Tredici persone, di età compresa tra 27 e 60 anni e in gran parte già note come assuntori, sono state denunciate all’Autorità giudiziaria per violazione di sigilli, reato scattato a seguito della riapertura dell’immobile sottoposto a sequestro. Per uno degli stranieri, risultato irregolare sul territorio nazionale, la Questura ha avviato l’iter di espulsione emettendo l’ordine di allontanamento dopo gli accertamenti dell’Ufficio Immigrazione.
L’edificio era stato sequestrato nel corso di un precedente intervento coordinato dalla Procura, proprio per interrompere l’uso del sito come punto di ritrovo per l’assunzione di crack. La riapertura abusiva ha imposto un’ulteriore azione di polizia, resa possibile dai passaggi frequenti delle Volanti e dal fiuto dei cani antidroga schierati nei controlli dell’area. Terminata l’operazione, i locali sono stati liberati e i sigilli ripristinati dal personale intervenuto.
L’episodio conferma la pressione costante degli investigatori sulle micro-piazze del quartiere, dove gli immobili dismessi o poco presidiati rischiano di essere trasformati in “stanze della droga” con turnazioni rapide di acquirenti e pusher. In via Murifabbro il dispositivo di chiusura a più livelli e le feritoie per la cessione lasciano intendere un’organizzazione minima ma collaudata, in grado di riattivarsi in tempi brevi se non contrastata.
Gli atti raccolti confluiranno nel fascicolo della Procura. Per le persone denunciate resta valida la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva. Nel frattempo, la Questura annuncia il mantenimento dei passaggi quotidiani della Squadra Volante e della Squadra Cinofili nell’area, insieme ai ripetuti controlli a campione sui fabbricati già colpiti da provvedimenti, per prevenire nuove manomissioni e impedire che gli immobili tornino a essere usati come basi di spaccio o consumo.



