Un uomo di 48 anni, senza fissa dimora e di nazionalità romena, è stato ucciso a coltellate nella serata di mercoledì 21 maggio a Palermo, nel quartiere Settecannoli, a ridosso della zona di Brancaccio. Il delitto si è consumato intorno alle 19:30 in viale dei Picciotti, in un’area degradata nei pressi dell’ex macello comunale e di un deposito della Rap, l’azienda municipale che si occupa della raccolta rifiuti.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è stato colpito con almeno sei fendenti, che lo hanno raggiunto al torace e all’addome. I sanitari del 118, intervenuti immediatamente sul posto, hanno tentato di rianimarlo ma per la vittima non c’è stato nulla da fare. La scena dell’aggressione è apparsa da subito particolarmente violenta.
Il clochard viveva in un terreno abbandonato insieme ad alcuni cani e a una donna, anch’essa senzatetto, che è stata trovata in stato di choc e trasportata in ospedale. Secondo le prime informazioni, potrebbe aver assistito al delitto o aver scoperto il cadavere del compagno poco dopo l’aggressione. Gli investigatori della Squadra Mobile di Palermo stanno cercando di ascoltarla per ricostruire quanto accaduto.
Nella zona sono presenti diverse telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, e proprio da queste gli inquirenti sperano di ottenere elementi utili per risalire all’identità dell’aggressore. Le immagini verranno visionate nelle prossime ore per verificare eventuali movimenti sospetti o presenze nei minuti precedenti e successivi all’omicidio.
Intanto, gli agenti intervenuti hanno contattato il canile municipale per occuparsi degli animali rimasti nella baracca dove la vittima viveva. L’area in cui si è verificato il delitto è nota per essere frequentata da diversi senzatetto, che occupano ruderi e terreni dismessi. Non è raro che in queste zone si verifichino tensioni e conflitti, anche violenti, tra chi vi dimora.
L’identità della vittima, pur se accertata dalla polizia, non è stata ancora resa pubblica. Sulle motivazioni dell’aggressione al momento non ci sono certezze: si indaga su più piste, comprese quella di un regolamento di conti interno alla comunità dei senzatetto o una lite degenerata.
“La dinamica dell’omicidio lascia pensare a una violenza mirata e feroce”, ha riferito una fonte investigativa, sottolineando che il numero e la localizzazione dei colpi indicano una chiara intenzione omicida.
L’intero quartiere è stato scosso dalla notizia del delitto. “In quella zona si vede spesso gente che vive in condizioni estreme, ma nessuno si sarebbe aspettato una cosa simile”, racconta un residente che abita a poche decine di metri dal luogo del crimine.
Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile di Palermo, che sta operando sotto la direzione della Procura. Sarà fondamentale ora ascoltare eventuali testimoni e ricostruire i movimenti della vittima nelle ore precedenti all’aggressione. Altrettanto importante sarà il racconto della donna che condivideva la baracca con lui: il suo stato psicologico, però, al momento rende difficile una testimonianza precisa.
L’omicidio ha riportato l’attenzione sulle condizioni in cui vivono molte persone ai margini della società, in aree della città spesso dimenticate. Un dramma umano che, in questo caso, si è trasformato in una tragedia efferata.