Montesarchio terra di storia e cultura

Bice Sabatino
Bice Sabatino 9 min lettura

Montesarchio è un comune in provincia di Benevento. Sorge su un colle, a 300 metri di altezza, alle pendici del Monte Taburno in piena Valle Caudina.

Nel 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito il titolo di Città e dal 2016 è inserito tra i Borghi più Belli d’Italia

E’ un borgo ricco di storia e spiritualità ed, è chiamato anche il borgo di Ercole; l’eroe figlio di Zeus appare infatti nello stemma del comune.

Una leggenda racconta che Ercole, portò a buon fine una delle sue dodici fatiche uccidendo il leone in una delle grotte del Taburno vicino l’attuale città.

Da qui il nome Mons Herculis / Mons Arculi / Montesarchio.

L’emblema della città Caudina

L’emblema della città Caudina è la monumentale fontana dell’Ercole alexicacos, della metà dell’800, che si erge in Piazza Umberto I.

La statua di Ercole è posta alla sommità di una sorta di coppa, ai cui piedi sono distesi quattro leoni.

La storia narra che l’antico borgo sannita sia lo sviluppo dell’antica “Caudium”, la capitale della tribù sannita dei Caudini che inflisse ai Romani l’umiliante sconfitta delle Forche Caudine, correva l’anno nel 321 a.C..

Dopo il declino della città romana (posta nella valle), l’abitato si sposta sulla collina rocciosa che dominava Caudium. Ai Longobardi si deve la costruzione del corpo originario del Castello, fatto costruire dal duca Arechi II alla fine del sec. VIII.

Seguirono poi i Normanni e gli Svevi. Montesarchio fu feudo dei Della Leonessa, dei Carafa e dei D’Avalos. Quando poi venne concesso a Ferdinando II di Borbone, la torre e il castello furono trasformati in prigioni di Stato, mentre negli anni Sessanta del ‘900 fu destinato ad orfanotrofio.

Oggi il paese è diviso in due nuclei urbani, il più antico, dominato dal Castello medioevale, è costituito da due borgate, Latovetere di origini longobarde e Latonuovo di origini normanne; il più moderno, invece, si estende lungo la Via Appia che mette in comunicazione la provincia di Benevento con quella di Caserta.

Ci sono tre teorie sull’origine  di “sarchio”

c’è chi dice che si riferisca al “sarculum, ovvero una selva, quindi identifica una montagna boscosa come è effettivamente il Taburno; altri invece pensano che sarchio sia una storpiatura di “arcis”, ovvero la rocca,rigerendosi alla lrocca che domina la montagna.

L’ultima tesi pensa al sarculus che è uno strumento agricolo simile alla zappa che, presumibilmente era usato sulla collina.

Dal 1278 al 1480 il paese fu possesso feudale dei Della Leonessa, mentre dal 1480 al 1528 furono i Carafa a governare. Dal 1528 il borgo passò sotto l’influente famiglia D’Avalos, proveniente dalla Castiglia (Spagna) e trasferitasi nel Napoletano nel XV secolo.

Fu proprio sotto il governo della famiglia che il paese conobbe una forte crescita commerciale.

Un evento particolarmente importante e drammatico per la storia di Montesarchio è il terremoto del 5 giugno 1688, che provocò numerosi danni.

Nel 1861, il borgo passò dall’amministrazione del Principato Ultra alla provincia di Benevento, nata subito dopo l’unità d’Italia.

 

Il borgo di Montesarchio ha una struttura particolare, che si differenzia in base alle epoche storiche.

In altre parole, ogni parte del borgo può essere fatta risalire ad un periodo di dominio diverso.

Ad esempio, Latotevere appartiene al periodo longobardo, mentre Cappella a quello aragonese. Latonuovo, invece appartiene al periodo normanno, mentre il borgo San Francesco risale al periodo angioino.

Montesarchio è un borgo ricco di cultura

Come testimoniato dalla sua lunga storia, Montesarchio è un borgo ricco di cultura. Proprio per questo motivo, in un soggiorno nel paesino è possibile visitare numerose strutture storiche, come ad esempio i palazzi antichi in Piazza Umberto I.

In particolare, qui si trovano il Palazzo D’Avalos insieme alla Chiesa della Purità, risalente al XVII secolo. Al suo interno si trovano anche tante opere d’arte. Da menzionare anche la Chiesa dell’Annunzia, composta da un altare dietro al quale è rappresentata l’Annunciazione con San Severino, San Giovanni Battista, San Filippo Neri e San Domenico.

 

Nel quartiere di Latovere si trova poi l’Abbazia di San Nicola, una struttura realizzatata nel XII secolo e che conserva al suo interno un dipinto di Giovanni Bernardo Lama che raffigura la “Deposizione di Cristo”.

Risale invece all’800 la fontana dell’Ercole che si trova in Piazza Umberto I.

 

Tra le attrazioni storiche più importanti

Tra le attrazioni storiche più importanti del borgo ci sono sicuramente la torre e il castello di origine longobarda, il quale oggi è stato trasformato nel Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, dedicato alla storia della Valle.

All’interno sono conservati vasi di produzione e italiota risalenti al V-IV secolo a.C. Entrambe le strutture, durante il regno di Federico II di Borbone, vennero convertiti in prigioni di stato.

Nelle celle che si trovavano al suo interno ci è passato anche il patriota e pietà italiano Carlo Poerio.

 

Infine, a Montesarchio è possibile trovare anche l’unico palazzo in Italia fuori delle proprietà papali dove è stata effettuata una “benedizione urbi et orbi” da un Papa. Si tratta di Benedetto XIII, il quale nel fu ospite per mesi del Principe di Montesarchio.comune ospita il museo archeologico nazionale del Sannio Caudino presso il castello cittadino.

Tra i tanti vasi antichi e reperti archeologici presenti all’interno, è esposto anche il celebre Vaso di Assteass (Ratto d’Europa).Tuttavia insieme alla storia potrete godere anche delle eccellenze gastronomiche del territorio, potrete scoprire i vigneti del famoso Aglianico e Falanghina, alcuni dei migliori vini d’Italia entrambi con marchi DOC, prodotti da una delle più importanti cantine italiane.

Potrete assaggiare i salumi e il miele delle diverse e numerose aziende agricole presenti sul territorio.

Vari sono i motivi che vi faranno apprezzare Montesarchio

Essi sono caratterizzati da un forte senso di ospitalità, di levatura culturale e di profondo senso di carità e solidarietà che per secoli hanno ornato questo meraviglioso borgo.

A Montesarchio potrete assaggiare famose ricette sannite come i fusilli con la ricotta e la pasta e fagioli con le cotiche.

Vi innamorerete di Montesarchio, apprezzandone la storia e scoprendone i sapori; tuttavia trovandovi davanti alla Torredell’Orologio, muovendovi su di un lato, vi si mostrerà un’iscrizione latina, che recita: “Viandante fermati un attimo, certamente una volta questo eroe era propizio agli abitanti del posto Ercole alexicacos, ora sia propizio a te Dio onnipotente, prosegui felice se non vuoi fermarti in una terra ospitale, salve”.

Una ricetta tipica del paese sono i peperoni ripieni.

Di seguito la ricetta tratta dalle “antiche ricette del calendario “

Ingredienti :

20 peperoni lisci e appuntiti, 70 g di acciughe salate, 2 spicchi di aglio, il profumo di origano, 1 ciuffo di prezzemolo, basilico, 400 g di mollica di pane casareccio raffermo, olio extra vergine di oliva, pepe e sale q. b.

Procedimento :

Con un coltellino ben appunto togliete ai peperoni il torsolo con tutti i semi evitando di intaccare il bordo.

Preparate l’impasto di pane aggiungendo l’olio, l’origano, il pepe, il sale e gutti gli altri ingredienti ben tritati.

Amalgamate bene e riempite i peperoni con il composto. Per evitare la fuoriuscita del composto, tracciate una X col coltello sulla punta estrema del peperone o in alternativa private dei gori con una forchetta sui lati.

Friggete in olio abbondante, servire quasi freddi.

I peperoni si preparano fritti a testa in giù. Il vero peperone imbottito tipico del posto prevede sempre il tappo di crosta di pane.

Bice Sabatino – Meridiopost

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