Maurizio Costanzo, la fine di un’epoca

Raffaele Longo
Raffaele Longo 3 min lettura

Nelle scorse ore è morto Maurizio Costanzo conosciuto come giornalista e conduttore.

In realtà Maurizio Costanzo era anche sceneggiatore e conduttore radiofonico.

Ha raggiunto la grande popolarità nel 1976, con in programma Rai il talk-show Bontà loro.

Ma il suo nome è legato principalmente anche al Maurizio Costanzo show, in onda dal 1982 su Mediaset che lo trasmetteva dal teatro Parioli di Roma.

Maurizio Costanzo è stato anche conduttore di Buona domenica.

Ha scritto numerosi libri, tra i quali Chi mi credo di essere (2004, in collab. con G. Dotto), E che sarà mai? (2006), La strategia della tartaruga (2009), Sipario! 50 anni di teatro. Storia e testi (2015), Vi racconto l’Isis (2016) e Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti (2022).

Di lui raccontano anche della sua passione per le tartarughe e una collezione di 5000 pezzi, che amava  regalare come portafortuna ai suoi amici.

L’ attentato mafioso a Maurizio Costanzo

Il 14 maggio 1993 dopo aver finito di registrare la puntata del “Maurizio Costanzo Show” al Teatro Parioli, salì in macchina con la compagna Maria De Filippi seguito dalla scorta. Poco dopo una Fiat Uno imbottita di settanta chili di tritolo esplose in via Ruggero Fauro. Un attentato di stampo mafioso, fallito solo per miracolo, risposta o avvertimento dei boss al suo impegno contro la criminalità.

In un’ intervista a Fanpage quando gli chiesero se avesse mai avuto ripensamenti rispetto la sua esposizione nella lotta contro le mafie, il giornalista Costanzo rispose: “Io il conto l’ho pagato, ho fatto le puntate contro la mafia. La mafia si è difesa, guardie e ladri. Penso che un giornalista debba fare quello che ho fatto io”.

E alla domanda se avesse mai avuto ripensamenti in merito alla sua esposizione Maurizio Costanzo rispose:

Un giornalista che fa? Fa l’omertoso? No, rischia e si batte per ciò in cui si crede. A un giornalista di oggi direi di farlo come l’ho fatto io, l’importante è che ne capisca l’importanza. Soccombere alla mafia non è possibile. Se facciamo questo mestiere usiamo i sistemi che abbiamo per denunciare. Facendo questo, di puntata in puntata, arrivai a intervistare Giovanni Falcone, ed è lì che iniziò la mia messa sotto accusa.

Con la morte di Costanzo finisce un’era si chiude il sipario al più famoso salotto Italiano che andava in onda dal teatro Parioli di Roma. I funerali di Maurizio Costanzo saranno trasmessi in diretta sia dalla Rai che dalla Mediaset, lunedì a partire dalle 15.00 in diretta dalla Chiesa degli artisti a Roma.

 

Raffaele Longo – MeridioPost 

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