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Reading: Mafia e pizzo a Ortigia: 4 arresti e sequestri milionari
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Meridio Post > Blog > Territorio > Siracusa > Mafia e pizzo a Ortigia: 4 arresti e sequestri milionari
Primo PianoSiracusa

Mafia e pizzo a Ortigia: 4 arresti e sequestri milionari

Lucia Zappulla
Last updated: Luglio 4, 2025 2:01 pm
Lucia Zappulla - Lucia Zapulla
Published Luglio 4, 2025
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SIRACUSA – Quattro uomini sono stati arrestati dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Siracusa con l’accusa di far parte di un’organizzazione mafiosa radicata nel centro storico di Ortigia. Al vertice del sodalizio criminale, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura, ci sarebbe Orazio Scarso, figura già nota per i suoi legami con il clan Bottaro-Attanasio, che avrebbe ricostruito una struttura capillare e violenta in uno dei luoghi turistici più rinomati della Sicilia.

L’organizzazione avrebbe esercitato un controllo sistematico su attività economiche e servizi rivolti ai turisti, con una rete di estorsioni, violenze e intimidazioni. Tra le attività prese di mira, anche i gestori degli “ape calessini”, i tipici veicoli turistici utilizzati per visitare Ortigia, obbligati a pagare il pizzo per poter lavorare indisturbati. Gli investigatori hanno documentato numerosi episodi di minacce e aggressioni a commercianti e imprenditori locali, spesso avvenuti in luoghi pubblici e anche alla presenza di minori.

Non si trattava solo di racket: il gruppo offriva un servizio di “recupero crediti” per conto di terzi, utilizzando metodi brutali per costringere i debitori a pagare. Le vittime, spesso in stato di bisogno o spaventate dalla fama del gruppo, cedevano per timore di ritorsioni.

Le forze dell’ordine hanno anche sequestrato una vasta gamma di armi, comprese pistole, fucili ed esplosivi ad alto potenziale. Le indagini patrimoniali hanno rivelato una forte sproporzione tra i redditi dichiarati e il tenore di vita dei membri del sodalizio. Molti beni, tra cui immobili e partecipazioni societarie, erano intestati fittiziamente a prestanome per eludere i controlli.

Il valore complessivo dei beni sequestrati supera il milione di euro. L’amministrazione giudiziaria è già stata avviata per garantire la continuità delle attività economiche coinvolte. Complessivamente sono 26 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta, che rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata in una delle principali vetrine turistiche siciliane.

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