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Meridio Post > Blog > Territorio > Agrigento > Licata. Una violenta lite finisce a coltellate
Agrigento

Licata. Una violenta lite finisce a coltellate

Valentina Abela
Last updated: Maggio 24, 2025 5:08 pm
Valentina Abela - Valentina Abela
Published Maggio 24, 2025
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LICATA (AGRIGENTO) – Una rissa violenta, culminata con il lampo di una lama e il ferimento di un uomo. Momenti di alta tensione e paura si sono vissuti a Licata, dove un bracciante agricolo di 45 anni, di nazionalità albanese, è stato raggiunto da alcune coltellate al culmine di un furibondo alterco che, secondo le prime informazioni, avrebbe coinvolto diverse persone. La vittima è stata medicata presso l’ospedale San Giacomo D’Altopasso per tagli riportati a un braccio e al volto; fortunatamente, le sue condizioni non sono state giudicate gravi.

Sull’episodio, che ha turbato la quiete cittadina, indagano con attenzione i Carabinieri, ma le investigazioni si profilano complesse: il quarantacinquenne, ascoltato dagli inquirenti, per ora non avrebbe fornito elementi considerati utili per identificare il suo aggressore.
Il grave episodio di violenza, i cui contorni sono ancora in fase di definizione, si sarebbe verificato in via Po, in un’area urbana compresa tra via Palma e via Campobello, una zona situata a poca distanza dal centro storico di Licata. Qui, per motivi che restano al momento oscuri e che saranno oggetto delle indagini dei militari dell’Arma, sarebbe scoppiata una rissa che ha visto la partecipazione attiva di più individui. Nel corso della zuffa, la situazione sarebbe rapidamente degenerata: gli animi, già surriscaldati, e le parole grosse avrebbero ben presto lasciato il posto alla violenza fisica, fino a quando uno dei partecipanti alla contesa, al culmine della rabbia, non ha estratto un coltello, trasformando la lite in un fatto di sangue.

A farne le spese, come detto, è stato il bracciante agricolo quarantacinquenne. Raggiunto da alcuni fendenti sferrati con l’arma da taglio, l’uomo ha riportato ferite localizzate a un braccio e al volto. Non è chiaro se sia stato soccorso da passanti o se sia riuscito a raggiungere autonomamente il nosocomio, ma fatto sta che si è rivolto alle cure dei sanitari dell’ospedale San Giacomo D’Altopasso di Licata. Presso il pronto soccorso, i medici di turno hanno provveduto a medicare le lesioni che, pur necessitando di attenzione e sutura, non sono state fortunatamente ritenute tali da configurare un pericolo di vita per il quarantacinquenne. Dopo aver ricevuto le cure del caso, potrebbe essere stato dimesso con una prognosi di guarigione o trattenuto in osservazione per un breve periodo, come da prassi.

I Carabinieri della locale Compagnia, non appena ricevuta la segnalazione dell’accoltellamento, hanno immediatamente dato il via a tutte le attività investigative necessarie per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e, soprattutto, per identificare l’autore o gli autori dell’aggressione armata, nonché gli altri eventuali partecipanti alla rissa. Un primo, fondamentale passaggio investigativo è stata l’audizione della vittima, il bracciante albanese.

Tuttavia, secondo quanto trapela da fonti vicine agli inquirenti, il racconto del quarantacinquenne non avrebbe, al momento, fornito agli investigatori elementi particolarmente utili o decisivi per far piena luce sull’episodio o per indirizzare con certezza le indagini verso l’identità del suo aggressore. Un silenzio, o una possibile reticenza, che potrebbe rendere più arduo e complesso il lavoro degli uomini dell’Arma.

Nonostante le iniziali difficoltà, le indagini dei Carabinieri proseguono a trecentosessanta gradi e senza sosta. I militari stanno cercando di raccogliere eventuali testimonianze dirette da parte di residenti della zona o di persone che potrebbero aver assistito, anche solo parzialmente, alla rissa e al successivo accoltellamento. Si sta inoltre procedendo alla verifica della presenza di telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, nell’area di via Po e nelle vie limitrofe, i cui filmati potrebbero aver ripreso momenti cruciali dello scontro o la fuga dei responsabili.

Rimane ancora da chiarire con esattezza anche il movente che ha scatenato la violenta rissa: si potrebbe trattare di futili motivi degenerati, di vecchi rancori mai sopiti, di questioni personali irrisolte o di altre dinamiche ancora tutte da scoprire. L’obiettivo primario degli inquirenti è quello di assicurare alla giustizia chi ha trasformato una lite in un fatto di sangue, riportando al contempo un pieno senso di sicurezza e legalità nel quartiere e nella città.

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