LICATA (AG) – Una scoperta inquietante ha portato all’arresto di Calogero Forti, 35 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati all’inchiesta antidroga “Hybris”. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento hanno rinvenuto nella sua disponibilità un vero e proprio arsenale: pistole, fucili, una carabina ad aria compressa, centinaia di munizioni e persino candelotti contenenti polvere da sparo.
L’intervento è scattato a seguito di una perquisizione accuratamente pianificata, durante la quale i poliziotti hanno individuato e sequestrato l’intero armamento. Il materiale, custodito in maniera clandestina, verrà ora sottoposto ad analisi per accertarne la provenienza e verificare eventuali collegamenti con episodi criminali recenti. In particolare, si cercherà di comprendere se le armi – alcune delle quali dotate di matricola – siano state utilizzate o fossero destinate a future attività illecite.
Forti, già coinvolto nell’operazione “Hybris” che nel 2023 aveva scoperchiato un articolato sistema di spaccio e cessione di armi, è stato condotto presso il carcere di contrada Petrusa ad Agrigento, dove attende l’udienza di convalida dell’arresto. La sua posizione si aggrava ulteriormente, considerata la recidiva nella detenzione di armi e la pericolosità del materiale sequestrato.
Al momento, investigatori e inquirenti mantengono il massimo riserbo sull’inchiesta in corso. L’arsenale sarà esaminato dal punto di vista balistico, e gli esiti degli accertamenti potrebbero aprire scenari rilevanti anche su scala più ampia, legati al traffico illegale di armi nel territorio agrigentino.
L’episodio accende nuovamente i riflettori su un fenomeno preoccupante: la circolazione di armi non dichiarate e potenzialmente utilizzabili in contesti criminali, e rilancia l’allarme sicurezza in una provincia già segnata da recenti operazioni antimafia e contro il narcotraffico.



