La Vittoria di Biden: La politica senza Storytelling

Simone Di Trapani
Simone Di Trapani 4 min lettura

La Vittoria di Biden é una rivoluzione nella comunicazione politica. Le campagne elettorali dell’ultimo secolo hanno sempre avuto la narrazione al centro della loro strategia. Un mix di epica dei personaggi, estro, creatività e connessione sentimentale con il popolo. Un metodo che arriva al suo apice con le vittorie di Barak Obama, forse le campagne elettorali più evocative, suggestive ed emozionanti dell’ultimo secolo.

Già con Trump insieme allo storytelling compare l’analisi dei big data sui social media. Ma é con Biden che  si manifesta una campagna elettorale strettamente guidata dall’analisi dei dati sui social e da un approccio multicanale. In cui i messaggi sono stati differenziati a secondo dello strumento utilizzato. Fino a scomporre le piattaforme nelle loro componenti (ad esempio le Instagram stories, richiedono un approccio diverso da Instagram). La comunicazione di Biden é stata, dunque, gestita da diversi social manager, con approcci e strategie differenti, tutti esterni alla politica.

Per la prima volta ci si é concentrati anche sui social media di nicchia. E il team di Sarah Galvez (Director of Social Media and Audience Development di Biden for President) li ha saputi conquistare. Come ad esempio Twitch in cui sono riusciti a mostrare Biden come autentico combinando il video girato dal treno della sua campagna e una colonna sonora di hip hop lo-fi. Risultato? comunità di nicchia catturata.

Sul versante dei contenuti social é stata proprio la sensazione dell’autenticità a consentire il sorpasso di Biden su Trump negli ultimi mesi di campagna elettorale. Infatti La Generazione Z e i millenial riescono a fiutare contenuti non autentici molto rapidamente e naturalmente a smontarne il messaggio.

L’analisi dei dati

Ma la vera rivoluzione attuata dalla Galvez é stata quella di basare la produzione di contenuti organici esclusivamente sull’analisi dei dati, con measure studio, e attraverso la pianificazione anche di 4 contenuti ogni ora grazie a mondey.com.

L’approccio di measure studio, piattaforma capace di analizzare i dati più disparati sui social media non si basa esclusivamente sulla comparazione con i concorrenti, errore che fanno moltissime piattaforme di analisi. Quindi nello specifico la comparazione con l’avversario politico é solo sullo sfondo, perché quello che si é ricercato principalmente é stata la crescita su se stessi. Ossia come si può fare un po’ meglio rispetto all’ultima volta?

Una cosa che Measure Studio non fa è tentare di combinare le metriche di diverse piattaforme per fornire, ad esempio, punteggi di coinvolgimento complessivi. Quello è solo uno specchietto per le allodole, ciascuna piattaforma è unica nel modo in cui le persone la usano. Il contenuto è unico. Le affinità tra diversi tipi di contenuti, come la musica hip hop sul retro di un treno, sono uniche. In sostanza é stato considerato più importante sapere come realizzare una storia di Instagram di successo che sapere come un contenuto si è comportato in modo aggregato, su tutte le piattaforme social.

La Vittoria di Biden

Quindi grazie alla Galvez si può affermare che la vittoria di Biden é stata la prima determinata da un mix di fattori: un buon uso della tecnologia, uno staff di esperti iper specializzati non politici, ma soprattutto una grande disciplina nel produrre il contenuto giusto nel posto giusto al momento giusto, che cambia radicalmente le vecchie strategie basate sullo storytelling.

Appare superfluo affermare che la vittoria del 78 enne Joe Biden si é determinata esclusivamente online, conquistando con l’autenticità dei contenuti e la strategia multicanale primi fra tutti la Z Generation e i Millennials.

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