Si poteva salvare il piccolo Loris? La Procura di Palermo apre un’inchiesta sulla morte del bambino di 9 anni, deceduto dopo un incidente stradale e un successivo calvario.
Una tragedia che ha sconvolto la comunità di Gela e che ora è al centro di un’inchiesta della Procura di Palermo. Loris Rodoti, un bambino di soli 9 anni, è morto all’ospedale di Palermo dopo un calvario iniziato con un incidente stradale a fine gennaio e proseguito con un ricovero, le dimissioni e, purtroppo, un nuovo aggravamento delle sue condizioni. Troppi interrogativi, troppi dubbi atroci attanagliano i familiari: la morte di Loris poteva essere evitata? Ci sono stati errori medici? I segnali di malessere del bambino sono stati sottovalutati?
L’Incidente, il Ricovero, le Dimissioni: la Speranza Infranta
La vicenda ha inizio a fine gennaio, a Settefarine, una frazione di Gela. Loris, in sella alla sua bicicletta, viene travolto da un’auto con a bordo due giovani. Un impatto violento, che sbalza il bambino sull’asfalto. Le condizioni del piccolo appaiono subito critiche, tanto da richiedere il ricovero all’ospedale di Catania. Iniziano giorni di angoscia e di speranza. I medici lottano per salvare la vita di Loris, e il decorso post-operatorio sembra incoraggiante. Tanto che, dopo un periodo di osservazione, il bambino viene dimesso e può tornare a casa, tra le braccia dei suoi genitori.
Ma la gioia del ritorno a casa si trasforma presto in nuova apprensione. Loris non sta bene. Si sveglia spesso la notte, lamentando difficoltà respiratorie e altri problemi. Un calvario che, purtroppo, non era finito con le dimissioni dall’ospedale, ma che era appena ricominciato. I genitori, preoccupati, lo portano più volte al pronto soccorso. L’ultima corsa, quella disperata, conferma la gravità del quadro clinico. Le condizioni di Loris si aggravano rapidamente, fino al tragico epilogo: la morte, sopraggiunta all’ospedale di Palermo, dove era stato trasferito d’urgenza.
L’Inchiesta della Procura: Si Indaga per Possibili Errori Medici
La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo giudiziario sulla morte di Loris Rodoti, al momento contro ignoti. Troppi gli aspetti da chiarire, troppe le domande che esigono una risposta. L’inchiesta dovrà accertare se ci siano state negligenze, imprudenze o imperizie da parte dei sanitari che hanno avuto in cura il bambino, sia durante il primo ricovero a Catania, sia durante le successive visite al pronto soccorso. Si dovranno valutare attentamente le cartelle cliniche, i protocolli seguiti, le decisioni prese dai medici. L’obiettivo è stabilire se la morte di Loris poteva essere evitata, se ci sono stati errori nella diagnosi o nella terapia, se i segnali di malessere del bambino sono stati sottovalutati.
L’amministrazione comunale di Gela ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali, un segno di vicinanza e di cordoglio alla famiglia di Loris. Ma la data delle esequie non è stata ancora fissata, perché la salma è stata sequestrata dalla magistratura, in attesa dell’autopsia. L’esame autoptico sarà fondamentale per chiarire le cause esatte del decesso e per fornire elementi utili all’inchiesta. Saranno sequestrate e analizzate tutte le cartelle cliniche relative ai ricoveri del bambino, sia a Catania che a Gela.