Italia Argentina era il calcio

Simone Di Trapani
Simone Di Trapani 8 min lettura

Scusate se non ho nutrito alcun interesse per la neo competizione giocata ieri a Londra tra Italia e Argentina.

Italia Argentina Argentina ’78

Sfida epica, che per quattro mondiali di seguito è stata un inno al calcio. Comincia nel 1978 a Buenos Aires, i due squadroni si affrontano e sono già qualificate nel girone, all’Italia basta un pareggio per essere prima. Fuori dagli stadi, nelle caserme, Videla fa torturare e uccidere gli oppositori. È un mondiale strano quello argentino, al mondo si mostra una realtà ovattata, mentre fuori dagli stadi si sviluppa la più becera delle dittature. Il diciottenne Maradona non viene convocato.

É Kempes l’idolo di quell’Argentina, con lui Louque e Bertoni. Nelle case degli argentini, distratti per un mese dal mondiale, ci si divide tra padri italiani e figli argentini di seconda generazione. L’Argentina è da sempre un po’ Italia e Buenos Aires più che ogni altra Città. Sarà per questo che Bearzot chiede il massimo impegno all’undici titolare, arrivare primi nel girone per continuare a giocare a Buenos Aires.

La partita comincia davanti a più di 70.000 spettatori. l’Estadio Monumental, quello del River Plate, brulica di tifosi argentini. In campo le squadre si sfidano a viso aperto, Zoff fa qualche grande parata delle sue, poi a metà del primo tempo Bettega triangola con Rossi ed è quasi una danza prima di calciare e fissare il risultato sull’1-0. Quel mondiale, macchiato di sangue, lo vinceranno proprio i padroni di casa, ma contro l’Olanda, che battendoci 2-1 vinse il girone di semifinale. Per l’Italia il quarto posto, battuta anche dal Brasile nella finalina.

Italia Argentina Spagna ’82

Quattro anni dopo il mondiale si gioca in Spagna e l’Argentina arriva da campione del mondo. In più, questa volta, può contare anche sul suo fenomeno, per la prima volta in un mondiale scende in campo Diego Armando Maradona. L’italia, sempre con Bearzot in panchina, è più o meno la stessa di 4 anni prima, ma funestata dal calcio scommesse e dalle squalifiche. Comincia il mondiale con 3 pareggi contro Polonia, Camerun e Perù arrivando seconda per il rotto della cuffia, ottiene una qualificazione, che sa già di disfatta. Finisce, infatti, in un girone dei quarti di ferro, con Argentina e Brasile. Le due favorite, impossibile qualificarsi.

Il 29 giugno del 1982 si aprono i quarti a Barcellona, all’Estadio Sarrìo, quello dell’Espanyol. Si inizia con Italia e Argentina. Bearzot chiede a Gentile di marcare Maradona e Gentile decide di annullarlo, forse come nessun altro difensore mai. Ne viene fuori una partita tesa, non bella e piena di falli. Comincia il secondo tempo e in 10 minuti si accende l’Italia, segna Cabrini, il nostro terzino dai piedi buoni e poi Tardelli l’infaticabile mezz’ala fa due a zero. A nulla servirà il gran gol di Passerella a sette minuti dalla fine. Quella partita e quel mondiale sono dell’Italia.

L’Argentina perderà 3 a 1 con il Brasile e noi scriveremo una delle pagine più epiche del calcio battendo 3 a 2 i verde oro. Una partita che giocata altre 99 volte avremmo perso, ma quel 5 luglio del 1982 non potevamo perdere. C’era un Paolo Rossi in più che trasformava in gol ogni palla che toccava. Fu allora che l’Italia vinse il suo terzo mondiale, dopo quella partita, nessuno ci avrebbe potuto fermare.

Italia Argentina Messico ’86

Quattro anni dopo in Messico è l’Italia che arriva da campione del mondo, ma l’Argentina ha un Maradona ormai consacrato miglior calciatore del mondo. Ci affrontiamo nel girone. Alla seconda partita gli azzurri, cambiati profondamente rispetto a 4 anni prima, arrivano dopo il deludente pareggio contro la Bulgaria. Dopo 6 minuti l’Olandese Keizer indica il dischetto ed Altobelli (erede predestinato di Rossi) non sbaglia, è vantaggio Italia.

L’argentina prende il pallino del gioco in mano e Maradona al trentaquattresimo annichilisce Galli, pareggio che avvicina l’Argentina al primo posto del girone. L’italia vincerà a fatica contro la Corea del Sud, ancora con due gol di Altobelli (che chiuderà il mondiale con 4 gol  in 4 partite), e finirà seconda nel girone. Ci attende la Francia agli ottavi saremo eliminati. Finisce il ciclo di Bearzot con un quarto e un primo posto in bacheca. Maradona guiderà l’Argentina al trionfo ed alla conquista del suo secondo mondiale. Nonostante la mano di Dio, quel mondiale non poteva che essere del Pibe de Oro.

Italia Argentina Italia ’90

Ancora Italia e Argentina una contro l’altra quattro anni dopo, questa volta la sfida arriva in semifinale. L’Italia squadra di casa si presenta all’appuntamento del 3 luglio a punteggio pieno 5 vittorie convincenti nelle precedenti 5 partite. In panchina non c’è più Bearzot c’è Vicini. Schillaci è una macchina da Gol e l’undici italiano è favorito. L’argentina è arrivata in semifinale da terza nel girone, vincendo di misura contro il Brasile agli ottavi ed ai rigori contro la Jugoslavia ai quarti. Inspiegabilmente per la semifinale l’Italia lascia l’Olimpico. La semifinale si gioca a Napoli, la casa di Maradona. Nessuno come gli italiani è capace di complicarsi la vita.

Diciassette minuti e Schillaci sembra aver chiuso la pratica semifinale. Però la garra argentina, Maradona e Napoli, Zenga e quell’uscita sgangherata, i fari del San Paolo e Caniggia fa uno a uno. L’Italia non si rialza e la partita si trascina fino ai rigori. I primi tre sono netti per entrambe le squadre. Poi sale in cattedra Sergio Goycochea quarto e quinto rigore parati ed Italia incredibilmente fuori dal mondiale. Gli azzurri arriveranno terzi vincendo la finalina contro l’Inghilterra a Bari. L’Argentina tra i fischi dell’Olimpico perderà dalla Germania, una delle finali più brutte di sempre.

Argentina e Italia hanno scritto la storia dei 4 mondiali di calcio più ricchi di campioni, direi quando il calcio era calcio. Poi dagli anni ’90 sono arrivati gli atleti ed a poco a poco sono scomparsi gli artisti del pallone. Il 25 Novembre del 2020 si spense la vita di Diego Armando Maradona, pochi giorni dopo il 9 dicembre ci lasciò Paolo Rossi. Scusate se non mi sono appassionato alla sfida di ieri, la mia Italia Argentina è figlia di un’altra storia.

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