È avvenuto a Ispica il primo intervento in provincia di Ragusa realizzato sulla base del nuovo “pacchetto sicurezza”, il decreto entrato in vigore il 12 aprile scorso e pensato per contrastare l’occupazione abusiva degli immobili. A condurre l’operazione sono stati gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Modica, che hanno proceduto con lo sgombero di un appartamento occupato senza titolo da cinque cittadini tunisini. L’immobile è stato riconsegnato alla legittima proprietaria, un’anziana signora che aveva sporto denuncia.
L’intervento si inserisce all’interno del nuovo quadro normativo introdotto dal decreto, che configura come reato specifico l’occupazione abusiva di un immobile destinato a domicilio altrui. Il testo legislativo stabilisce che, in presenza di determinate condizioni – in particolare quando si tratta dell’unica abitazione disponibile per il proprietario – le forze dell’ordine possano agire con urgenza per liberare gli immobili. La procedura si attiva su segnalazione della parte offesa e si svolge sotto la direzione della Procura della Repubblica, che, a sgombero avvenuto, deve richiedere la convalida dell’operazione al Giudice per le indagini preliminari.
Nel caso di Ispica, la denuncia è partita dalla proprietaria dell’appartamento, che aveva scoperto l’occupazione abusiva della sua abitazione. Dopo una serie di accertamenti, condotti tramite servizi di osservazione sul posto, gli agenti sono intervenuti direttamente nell’immobile. Al momento dell’arrivo, all’interno dell’abitazione erano presenti quattro cittadini stranieri, regolarmente soggiornanti in Italia. Secondo quanto emerso, l’ingresso nell’appartamento era avvenuto in un primo momento per mano di un loro connazionale, che aveva forzato l’accesso e successivamente concesso agli altri di soggiornarvi, contro la volontà della proprietaria.
L’azione delle forze di polizia è stata immediata: dopo l’intimazione, gli occupanti hanno rilasciato l’appartamento senza opporre resistenza. Tutti sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, con l’accusa di occupazione abusiva di immobile, reato che, in base alla nuova normativa, può comportare pene fino a sette anni di reclusione.
Il caso di Ispica assume una valenza simbolica e operativa: si tratta infatti della prima applicazione concreta nella provincia ragusana del nuovo dispositivo legislativo, che mira a garantire una risposta rapida ed efficace in situazioni di violazione della proprietà privata. L’obiettivo dichiarato del “pacchetto sicurezza” è quello di tutelare i cittadini, in particolare i soggetti vulnerabili come gli anziani, da una piaga che negli ultimi anni ha assunto proporzioni rilevanti in molte aree del Paese.
L’intervento si è concluso con la riconsegna dell’abitazione alla legittima proprietaria, che ha potuto rientrare in possesso del proprio bene grazie all’azione coordinata tra autorità giudiziaria e forze di polizia. Un esito che, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe rappresentare un modello operativo replicabile in situazioni analoghe, rafforzando il senso di legalità e la tutela effettiva del diritto alla casa.
In attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria sui singoli casi, resta ora da valutare l’efficacia a lungo termine di questo strumento normativo, che affida un ruolo centrale alla tempestività dell’intervento e alla verifica scrupolosa delle condizioni di applicabilità. L’episodio di Ispica segna comunque un primo banco di prova per una legge destinata a incidere in modo significativo sulla gestione delle occupazioni abusive.