Un dialogo con il passato, a sei metri di profondità, al largo della costa di Ispica. Un antico relitto greco, naufragato tra il VI e il V secolo a.C., sta finalmente riemergendo dalle sabbie di Santa Maria del Focallo, svelando i suoi segreti e raccontando una storia di commerci e navigazione vecchia di 2500 anni. E questa straordinaria scoperta archeologica, grazie a una produzione internazionale, diventerà anche un film co-prodotto dal leggendario regista Martin Scorsese.
Il risultato arriva al termine della sesta campagna di scavi subacquei condotta dall’Università di Udine e dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Un lavoro meticoloso che ha permesso di liberare dalla sabbia e dai massi gran parte della struttura della nave, riportando alla luce non solo l’ossatura, ma anche tesori incredibili.
Tra i reperti recuperati, spiccano frammenti di ceramiche a figure nere, un piccolo unguentario con incisa in greco la parola “Nau” (nave), e persino un pezzo di cima utilizzata a bordo, conservatosi in modo eccezionale per due millenni e mezzo. L’ultima campagna di scavo ha permesso di individuare anche altre parti cruciali della nave, come il paramezzale, una sorta di “colonna vertebrale” dello scafo.
“La collaborazione tra la Regione Siciliana e l’Università di Udine continua a dare grandi risultati scientifici”, ha dichiarato l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato. “Questo progetto è un esempio concreto di come il lavoro congiunto possa arricchire la conoscenza della nostra storia”.
Le operazioni, condotte con l’ausilio di una sorbona ad acqua per aspirare delicatamente la sabbia, hanno permesso non solo di scavare, ma anche di documentare. Grazie a rilievi e riprese fotogrammetriche, è stato creato un modello tridimensionale del relitto, che permetterà di studiarlo nel dettaglio anche in laboratorio.
A rendere questa scoperta ancora più affascinante è il suo legame con il grande cinema. La campagna di scavo ha ricevuto il supporto della Sunk Costs Productions che, insieme alla Sikelia Productions di Martin Scorsese, sta realizzando il docufilm “Shipwreck of Sicily”. Durante gli scavi, alle attività scientifiche si sono alternate le riprese cinematografiche, che racconteranno al mondo intero la magia e l’importanza di questo e di altri relitti siciliani.
Un’operazione complessa, coordinata da Massimo Capulli dell’Università di Udine e da Fabrizio Sgroi della Soprintendenza del Mare, che non solo aggiunge un tassello fondamentale alla nostra conoscenza del Mediterraneo antico, ma che promette di trasformare la storia in un grande spettacolo per il pubblico internazionale.



