PALERMO – Quella che avrebbe dovuto essere la traversata di routine delle 17.30 si è trasformata in un interminabile viaggio di rientro per decine di vacanzieri diretti dalla piccola isola di Ustica al capoluogo siciliano. L’aliscafo della Liberty Lines, carico di turisti di ritorno dal week-end, ha impiegato circa quattro ore per coprire le 36 miglia nautiche che separano l’isola da Palermo, arrivando a banchina soltanto alle 21.30.
Secondo il racconto dei passeggeri, a quindici minuti dall’uscita dal porto usticese il mezzo ha improvvisamente perso velocità: il comandante ha più volte tentato di farlo “alzare sulle ali”, manovra indispensabile affinché l’aliscafo possa navigare a regimi elevati senza l’attrito dello scafo sull’acqua. Gli sforzi si sono però rivelati vani. Dopo un accenno di inversione di rotta – inizialmente si era persino ipotizzato un rientro d’emergenza sull’isola – l’equipaggio ha scelto di proseguire lentamente verso Palermo, scortato dai sistemi di bordo e mantenendo costantemente informati i passeggeri.
Le condizioni a bordo sono diventate via via più difficili, complice il malfunzionamento dell’aria condizionata nel ponte inferiore di prua. Nella sezione, a ridosso dei sedili frontali, la temperatura è salita rapidamente, costringendo molti a cercare ristoro sia nella zona di poppa sia sul ponte scoperto, dove la brezza di mare rendeva più sopportabile la lunga attesa.
Tra i viaggiatori si trovava anche Diego Altezza, consigliere comunale usticese del gruppo “Controcorrente”, che non ha risparmiato critiche: «Il viaggio di oggi è la fotografia di un problema strutturale. I cittadini e i visitatori di Ustica sono costretti a muoversi con unità datate, mentre qualche anno fa il catamarano assicurava collegamenti anche con mare agitato e garantiva la vera continuità territoriale. Oggi – ha concluso – siamo letteralmente in balia delle onde».
La compagnia non ha diffuso note ufficiali sulle cause dell’avaria; fonti di bordo parlano di «problemi tecnici in fase di accertamento». Nella tarda serata l’aliscafo è stato ormeggiato al cantiere di Palermo per i controlli necessari, mentre la Capitaneria di porto ha avviato le procedure di verifica previste in caso di criticità in navigazione.
Il contrattempo accende di nuovo i riflettori sulle condizioni della flotta impiegata nei collegamenti con le isole minori, soprattutto in vista dell’imminente picco estivo. Per i pendolari del mare e per gli operatori turistici di Ustica resta l’incognita di mezzi che, tra guasti e ritardi, rischiano di mettere a dura prova una stagione che si preannuncia da record per presenze.