FAVARA (AG) – Tre giovani vite appese a un filo e un automobilista che, dopo una fuga iniziale, è stato colto dal rimorso o dalla paura delle conseguenze. È la sintesi di un grave incidente stradale avvenuto oggi, venerdì 9 maggio, nei pressi del cimitero di Favara, dove tre ragazzi migranti, tutti ospiti di una comunità locale per minori non accompagnati, sono stati travolti da un’auto. Le loro condizioni sono state subito giudicate molto serie e sono stati trasportati in ospedale in codice rosso.
L’esatta dinamica dell’investimento è ancora al vaglio degli inquirenti, e non è chiaro al momento se i tre ragazzini si trovassero a piedi lungo la carreggiata o se stessero utilizzando un monopattino o una bicicletta quando sono stati colpiti violentemente dal veicolo. L’impatto è stato tale da causare loro diverse fratture e lesioni preoccupanti. Al momento dell’arrivo dei primi soccorsi, i giovani, pur versando in gravi condizioni, erano coscienti.
Ciò che rende la vicenda ancora più drammatica è il comportamento iniziale del conducente dell’auto investitrice. Dopo l’impatto, infatti, l’automobilista non si è fermato a prestare soccorso, dandosi alla fuga e configurando così il grave reato di omissione di soccorso e fuga, il classico “pirata della strada”. Tuttavia, a distanza di tempo non precisato, forse preso dal rimorso o comprendendo la gravità della sua azione e l’impossibilità di farla franca a lungo, l’uomo ha deciso di presentarsi spontaneamente presso il comando dei vigili urbani di Favara.
La Polizia Municipale ha immediatamente avviato tutti gli accertamenti del caso, ponendo sotto sequestro il veicolo e sottoponendo il conducente agli interrogatori e ai test di rito per verificare le sue condizioni psicofisiche al momento dell’incidente. Le indagini mirano a ricostruire ogni dettaglio dell’accaduto, dalla velocità del veicolo alla posizione esatta dei giovani sulla strada, fino a comprendere le ragioni che hanno spinto l’automobilista alla fuga iniziale e al successivo, seppur tardivo, “ripensamento”.
La notizia ha destato profonda preoccupazione nella comunità di Favara, in particolare per la giovane età delle vittime e la loro condizione di minori soli, affidati alla tutela delle istituzioni. L’episodio riaccende i riflettori sulla sicurezza stradale, specialmente nelle aree periferiche o meno illuminate, e sulla vulnerabilità degli utenti più deboli della strada. Mentre i tre ragazzi lottano per riprendersi dalle gravi ferite riportate, la posizione del conducente si è parzialmente alleggerita con la costituzione, ma dovrà comunque rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia, con l’omissione di soccorso e la fuga che peseranno significativamente sul suo capo d’imputazione.