E’ muertu lu Paulinu! E’ muertu lu Paulinu! Decenni fa si sentiva questa annunciazione per le strade Leccesi, questo avveniva in occasione della fine del carnevale.
Una tradizione che con il passare del tempo è andata a perdersi o meglio sta andando a perdersi infatti ci sono ancora dei paesi nel Leccese che celebrano il funerale dellu Paulinu.
San Cesario di Lecce (quest’anno il 14 febbraio) o Martignano nella Grecìa salentina (quest’anno il 9 febbraio), portano avanti questa tradizione non discostandosi dalla vecchia usanza.
E’ muertu lu Paulinu: Cosa rappresenta?
E’ muertu lu Paulinu ma come si celebra la sua morte?
Il fantoccio de lu Paulinu rappresenta il fulcro del carnevale secondo le radici antiche del significato.
Lu Paulinu altro non è che il protagonista delle gozzoviglie, dei vizi, dei peccati della carne, e per una volta l’anno permette, di scombussolare tutti gli ordini sociali.
Questa è una radice antica che risale ai tempi dell’antica Roma, dove servi e i padroni invertivano i loro ruoli, e chiunque poteva cimentarsi nell’invettiva e nella satira più spinta contro i potenti senza aver paura di subire ritorsioni, perché tutto rientrava nella logica del rovesciamento e del divertimento.
Come dice il detto “a Carnevale ogni scherzo vale” e sull’ onda del detto carnevale è un periodo di baldoria.
Ma tutto ha un inizio e tutto ha una fine e così anche carnevale ha la sua fine e nel Salento finisce con la morte dellu PAULINU.
Raffaele Longo – MeridiPost