Coppetta mestruale scopriamo perchè molte donne la scelgono

Camilla Bruno
Camilla Bruno 3 min lettura

La coppetta mestruale nasce nel 1937 dall’ attrice e cantante americana Leona Chalmers ed era in lattice.
Durante la seconda guerra mondiale la produzione delle coppette viene interrotta perché il lattice scarseggiava.
Negli anni ’50 l’ azienda Tassette rileva i diritti commerciali della coppetta; iniziando a produrla e
sponsorizzarla regalandola alle infermiere così che loro potessero provarla e consigliarla come
“strumento” della cura mestruale. Ciò fino agli anni ’70 quando l’azienda fallisce.
La coppetta però arriva fino al XXI secolo dove subisce un’ importante modifica: dal lattice si passa al
silicone medico e ciò perché molte donne sono allergiche al lattice.
Sul mercato si possono trovare di diversi tipi di coppette che variano in base alla forma, al colore o al
prezzo e quindi come possiamo scegliere quella più adatta a noi?
Semplice ! Le coppette hanno diverse taglie che cambiano in base a diversi fattori come l’ età, il flusso
(in media una coppetta può contenere 20- 30 ml ma vi sono coppette che possono contenere un flusso
più abbondante), alla lunghezza, alla tonicità del pavimento pelvico( se quest’ultimo è tonico useremo
una “durezza media” al contrario se è poco tonico o molto sensibile sceglieremo una coppetta morbida)
e se la persona ha avuto o meno una gravidanza.

Come si usa la coppetta?

Istruzioni su come inserirla ed estrarla, la cosa più importante da ricordare è che la coppetta deve essere svuotata nel wc e lavata con sapone neutro prima di riposizionarla facendo tutto ciò con le mani pulite; inoltre bisogna disinfettarla prima e dopo il ciclo mestruale basta immergendola in acqua bollente per 3 – 5 minuti.
La coppetta può essere cambiata anche dopo 12 ore senza doversi preoccupare delle perdite quando si
è fuori casa anche per periodi un pò più lunghi, possiamo comunque cambiare la coppetta anche mentre
siamo in giro ma facendo sempre attenzione a ripulirla prima di riutilizzarla e lavandoci sempre bene le
mani.
Anche chi ha l’ utero retroverso, soffre di secchezza intima o è vergine può usare la coppetta (nell’ultimo
caso si rischia però di rompere l’imene); ma se soffrite di infezzioni vaginali o siete in gravidanza o avete
appena dato alla luce il vostro bambino è sconsigliato l’uso della coppetta.
Per fare un giusto e consapevole uso di questo prodotto è sempre meglio rivolgersi al prorpio
ginecologo.
Parliamo ora del prezzo : una copetta può arrivare a costare anche 30 € ma il costo iniziale sarà un
investimento sul futuro perchè la coppetta ha un arco di vita di 10 anni.
Insomma credo sia uno strumento da valutare e prendere in considerazione perché comodo, ecologico e
economizzante.

 

Camilla Bruno – MeridioPost

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