Doveva essere una tranquilla giornata di vacanza a Catania, ma si è trasformata in un’esperienza di puro terrore. Un turista ungherese, dopo aver parcheggiato la sua auto a noleggio, è diventato il bersaglio di un parcheggiatore abusivo che ha trasformato una semplice richiesta di “pizzo” in una violenta minaccia. L’intervento provvidenziale di una motovolante della Polizia ha posto fine all’incubo, portando all’arresto di un 40enne catanese, volto già noto alle forze dell’ordine.
L’episodio si è consumato nei pressi di via Cristoforo Colombo. Il turista, dopo aver trovato un parcheggio gratuito, è stato immediatamente avvicinato dall’uomo, che ha preteso con insistenza il pagamento di 5 euro. Di fronte al netto e legittimo rifiuto del visitatore, la situazione è degenerata. L’abusivo ha iniziato a inveire contro di lui in dialetto stretto, ma vedendo l’incomprensione sul volto del turista, ha deciso di passare a un linguaggio tristemente universale.
Mescolando un italiano stentato a un inglese maccheronico, ha urlato la sua minaccia: “No money, io rompere la macchina”. Per essere ancora più esplicito, ha mimato il gesto di mandare in frantumi un finestrino e ha iniziato a battere con forza i pugni sulla carrozzeria dell’auto a noleggio, terrorizzando il visitatore.
Proprio in quel momento di massima tensione, il turista ha notato una moto della Polizia di Stato in transito. Con grande lucidità, ha iniziato a sbracciarsi per richiamare l’attenzione degli agenti. I poliziotti delle motovolanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno subito capito che qualcosa non andava e si sono avvicinati.
Il volto del 40enne non era nuovo. Gli agenti lo hanno riconosciuto all’istante: si trattava di un soggetto più volte sanzionato per l’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore e, come confermato dai controlli, attualmente sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia per reati contro il patrimonio. Con grande senso civico, il turista ha raccontato la sequenza delle minacce subite solo per essersi rifiutato di pagare per un parcheggio pubblico e gratuito.
La vicenda ha avuto un ulteriore risvolto. Durante la perquisizione, nelle tasche dell’uomo è stato trovato uno smartphone di ultima generazione, curiosamente privo di scheda SIM. Un dettaglio che ha insospettito gli agenti, i quali hanno scoperto che il dispositivo era stato rubato pochi giorni prima da un’altra auto in sosta. Il telefono è stato immediatamente restituito al legittimo proprietario, incredulo e grato per aver recuperato un bene a cui aveva ormai rinunciato.
Per il parcheggiatore abusivo, invece, si sono aperte le porte del carcere. È stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione e denunciato per ricettazione, in attesa dell’udienza di convalida.