Catania si prepara a celebrare un suo figlio illustre, spesso dimenticato: Gaetano Ventimiglia (1888-1974), pioniere del cinema, inventore della macchina da presa “OG300” e del formato di ripresa VistaVision. Il Museo del Cinema, situato nel complesso delle Ciminiere, è in attesa di ricevere in dono la mitica “OG300”, un pezzo di storia del cinema che testimonia l’ingegno e la creatività di Ventimiglia. Ma, nell’attesa, la città ha voluto rendere omaggio a questo personaggio straordinario, con un evento speciale che ha ripercorso la sua vita, la sua carriera e le sue invenzioni, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della settima arte. L’iniziativa, tenutasi presso il Teatro di Palazzo Scammacca del Murgo, ha rappresentato un’occasione unica per riscoprire un pezzo importante della storia del cinema italiano e internazionale, e per valorizzare il contributo di un catanese che ha lavorato con i più grandi registi del suo tempo, tra cui Alfred Hitchcock.
Gaetano Ventimiglia: una Vita Avventurosa tra Invenzioni e Cinema
La vita di Gaetano Ventimiglia è stata un’avventura, un percorso ricco di colpi di scena, di successi e di riconoscimenti internazionali. Nato a Catania nel 1888, Ventimiglia si è distinto fin da giovane per la sua intelligenza, la sua curiosità e la sua passione per la tecnologia. Dopo aver studiato ingegneria, si è dedicato al cinema, diventando un operatore e un direttore della fotografia di grande talento. La sua carriera lo ha portato a lavorare con alcuni dei più grandi registi del suo tempo, tra cui Alfred Hitchcock, con il quale ha collaborato per tre film durante il “periodo inglese” del maestro del thriller, tra cui “The Lodger” (L’inquilino), un classico del cinema muto. Ventimiglia, soprannominato da Hitchcock “il barone”, non era solo un tecnico, ma un vero e proprio inventore. La sua creazione più famosa è la “OG300”, una macchina da presa rivoluzionaria per l’epoca, che permetteva di ottenere immagini di altissima qualità. Ma Ventimiglia è anche l’ideatore del VistaVision, un formato di ripresa su pellicola che ha avuto un grande successo negli anni ’50 e ’60, e che è stato recentemente riscoperto e utilizzato dal regista Brady Corbet per il suo film “The Brutalist”.
La “OG300” e il VistaVision: Innovazioni Tecnologiche Made in Catania
La “OG300” e il VistaVision sono due invenzioni che testimoniano il genio creativo di Gaetano Ventimiglia e il suo contributo all’evoluzione della tecnologia cinematografica. La “OG300”, in particolare, è una macchina da presa che, per l’epoca (fine anni ’20, inizio anni ’30), rappresentava un’innovazione straordinaria. Non sono noti i dettagli tecnici precisi (non essendo presenti nel testo originale), ma è lecito supporre che offrisse soluzioni innovative per la stabilità dell’immagine, la messa a fuoco o la gestione della luce. Il VistaVision, invece, è un formato di ripresa che utilizza una pellicola 35mm che scorre orizzontalmente nella macchina da presa, anziché verticalmente come nel formato standard. Questo permette di ottenere un’immagine più grande e di maggiore risoluzione, con una qualità superiore rispetto al 35mm tradizionale. Il VistaVision è stato utilizzato per la produzione di numerosi film di successo, tra cui “La donna che visse due volte” e “Caccia al ladro” di Alfred Hitchcock, e “I dieci comandamenti” di Cecil B. DeMille.
“The Lodger” e Hitchcock: un Omaggio al Cinema Muto
In attesa dell’arrivo della “OG300” al Museo del Cinema, il Teatro di Palazzo Scammacca del Murgo ha ospitato un evento speciale dedicato a Gaetano Ventimiglia. L’evento è stato incentrato sulla proiezione di “The Lodger” (Il pensionante, o L’inquilino, in italiano), un film muto del 1927 diretto da Alfred Hitchcock, con la fotografia curata proprio da Ventimiglia. Si tratta di uno dei primi capolavori del maestro del brivido, un thriller psicologico che ha definito le basi del genere. La proiezione del film, una rarità per gli appassionati di cinema, è stata accompagnata dall’intervento musicale dal vivo del maestro Salvino Strano, che ha creato un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. La scelta di “The Lodger” non è casuale: il film rappresenta un momento importante nella carriera di Ventimiglia, la sua collaborazione con uno dei più grandi registi della storia del cinema, e testimonia la sua abilità come direttore della fotografia.
Un Dibattito e una Donazione: il Futuro della Memoria di Ventimiglia
Dopo la proiezione di “The Lodger”, si è tenuto un approfondito dibattito sulla figura di Gaetano Ventimiglia, moderato da Sergio D’Arrigo. I relatori sono stati Franco La Magna, storico del Cinema che ha ricostruito la vita e l’attività di Ventimiglia in alcuni suoi saggi, ed Edoardo Ventimiglia, nipote di Gaetano e promotore della donazione della “OG300” al Museo del Cinema. La donazione della macchina da presa rappresenta un gesto di grande generosità e di amore per la cultura e per la storia del cinema. La “OG300” diventerà un pezzo pregiato della collezione del Museo, un simbolo dell’ingegno italiano e della creatività di un catanese che ha contribuito a scrivere la storia del cinema mondiale. L’evento di Palazzo Scammacca del Murgo è stato un primo passo per riportare alla luce la figura di Gaetano Ventimiglia, un personaggio che merita di essere conosciuto e valorizzato.