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Reading: Catania: bimba morta all’ospedale di Nesima, Procura indaga la madre
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Meridio Post > Blog > Territorio > Catania > Catania: bimba morta all’ospedale di Nesima, Procura indaga la madre
CataniaFattiPrimo Piano

Catania: bimba morta all’ospedale di Nesima, Procura indaga la madre

Lucrezia Mirabella
Last updated: Maggio 1, 2025 10:49 pm
Lucrezia Mirabella - Lucrezia Mirabella
Published Aprile 30, 2025
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CATANIA – Una tragedia ha colpito una giovane famiglia a Catania, con la morte inspiegabile di una bambina di pochi mesi avvenuta presso l’ospedale Garibaldi Nesima. La Procura della Repubblica di Catania ha immediatamente aperto un’inchiesta per fare piena luce sulle cause del decesso e, come atto necessario a garanzia del procedimento, ha iscritto la madre della piccola nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. È stata disposta l’autopsia sul corpo della neonata per accertare scientificamente cosa abbia provocato la sua morte.

L’Arrivo in Ospedale e le Prime Informazioni

Secondo quanto si apprende, la drammatica vicenda ha avuto inizio quando i genitori della bambina, allarmati da non meglio specificati “malori” manifestati dalla figlia di pochi mesi, l’hanno trasportata d’urgenza al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Garibaldi Nesima, uno dei principali nosocomi catanesi. Nonostante le cure prestate dai sanitari, le condizioni della piccola sarebbero precipitate fino al decesso avvenuto all’interno della struttura ospedaliera.

A seguito della morte inspiegata della neonata, sono stati avviati i primi accertamenti informativi. Dai colloqui intercorsi tra il personale medico ospedaliero, gli agenti di polizia intervenuti e, presumibilmente, i genitori stessi, sarebbe emerso un dettaglio ritenuto potenzialmente rilevante dagli inquirenti. È stato riferito che la madre della bambina, la quale allattava regolarmente al seno la figlia, stesse facendo uso di non meglio identificate “sostanze mediche alternative”. Lo scopo dichiarato di tale utilizzo sarebbe stato quello di aiutarsi a smettere di fumare (“per togliersi il vizio del fumo”).

L’Ipotesi Investigativa e l’Autopsia

Questa informazione ha indotto la Procura di Catania ad approfondire la questione, formulando un’ipotesi investigativa specifica che necessita ora di rigorose verifiche scientifiche. Gli inquirenti intendono accertare se esista una possibile correlazione tra l’assunzione di queste sostanze “alternative” da parte della madre e il successivo malore fatale della figlia. La domanda a cui l’indagine dovrà rispondere è se queste sostanze, o loro metaboliti, possano essere passate, attraverso il latte materno, dalla madre alla neonata e se, in tal caso, possano aver causato un effetto tossico o un “avvelenamento” – come ipotizzato dagli inquirenti nel loro quesito – che sia stato, seppur indirettamente e involontariamente, la causa del decesso.

È noto in ambito medico che diverse sostanze assunte dalla madre possono passare nel latte materno ed essere quindi ingerite dal lattante, con effetti variabili a seconda della sostanza, della dose e della suscettibilità individuale del bambino. Per questo motivo, l’accertamento di un eventuale nesso causale è fondamentale. Lo strumento principale per cercare di dare una risposta scientifica a questo interrogativo sarà l’esame autoptico disposto dalla Procura sul corpo della piccola vittima. L’autopsia, corredata da specifici esami tossicologici, cercherà di identificare la causa esatta della morte e di rilevare l’eventuale presenza di sostanze anomale o potenzialmente dannose nei tessuti e negli organi della bambina.

La Posizione della Madre: Indagata come “Atto Dovuto”

Nel contesto dell’apertura dell’inchiesta e della disposizione dell’autopsia, la Procura ha iscritto la madre nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo (articolo 589 del Codice Penale). È fondamentale sottolineare, come precisato dalle fonti informative, che tale iscrizione viene definita un “atto dovuto”. Si tratta di una procedura standard nel sistema legale italiano quando si indaga su una morte potenzialmente riconducibile, anche solo in via ipotetica e involontaria, all’azione o all’omissione di una persona specifica, specialmente se questa è il principale caregiver della vittima.

L’iscrizione nel registro degli indagati non costituisce in alcun modo un’ammissione di colpevolezza né un’accusa formale, ma serve principalmente a permettere alla persona indagata di esercitare pienamente i propri diritti di difesa fin dalle prime fasi dell’indagine, ad esempio nominando un proprio consulente tecnico che possa partecipare all’autopsia. Vige, come sempre in questi casi, il principio della presunzione di innocenza fino a un’eventuale sentenza definitiva di condanna. L’ipotesi di omicidio colposo implica, per sua natura, l’assenza di volontà nell’arrecare danno (dolo), ma si configura in caso di morte causata da negligenza, imprudenza, imperizia o inosservanza di leggi o regolamenti.

L’inchiesta della Procura di Catania è quindi nelle sue fasi iniziali e si concentrerà sui risultati dell’autopsia e degli esami tossicologici per stabilire con certezza le cause della morte della piccola e verificare se esista o meno un legame con le sostanze assunte dalla madre. Solo all’esito di questi accertamenti sarà possibile definire eventuali responsabilità.

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