Violenza in ospedale a Catania: 18enne arrestato per aver aggredito due sanitari nel reparto di Pediatria del Policlinico. L’aggressione a gennaio, ora è in carcere.
Finisce in carcere il presunto responsabile di una violenta aggressione avvenuta lo scorso gennaio ai danni di due operatori sanitari nel reparto di Pediatria del Policlinico di Catania. I Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Sebastiano Compagnini, un giovane nato nel 2006, accusato di lesioni personali aggravate e interruzione di pubblico servizio, in concorso con un’altra persona ancora da identificare. Un episodio grave, che riaccende i riflettori sulla sicurezza del personale sanitario negli ospedali.
La Violenza in Pediatria: Calci e Pugni per un’Informazione Negata
I fatti contestati risalgono al 3 gennaio 2025. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, Compagnini, insieme a un complice, avrebbe brutalmente aggredito due sanitari all’interno del reparto di Pediatria del Policlinico. L’aggressione sarebbe avvenuta con calci e pugni. Il pretesto scatenante, secondo l’accusa, sarebbe stato un presunto rifiuto da parte dei due operatori sanitari di fornire informazioni sullo stato di salute di una minore ricoverata nel reparto. Una reazione violenta e sproporzionata, che ha messo a rischio l’incolumità dei sanitari e ha interrotto il normale svolgimento del servizio pubblico all’interno dell’ospedale. La violenza contro il personale sanitario è un fenomeno inaccettabile che mina la sicurezza di chi lavora per la salute altrui e compromette la qualità delle cure.
Le Indagini dei Carabinieri e l’Arresto: CCTV Decisiva
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa e della Stazione di Catania Nesima, sono state avviate immediatamente dopo l’aggressione. Grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area ospedaliera e alle testimonianze raccolte dalle persone offese e da altri presenti, gli investigatori sono riusciti a identificare Sebastiano Compagnini come uno dei presunti responsabili. Le immagini video si sono rivelate fondamentali per ricostruire la dinamica degli eventi e per attribuire le responsabilità. Sulla base degli elementi raccolti, ritenuti gravi indizi di colpevolezza, la Procura ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari, Dora Catena, l’emissione della misura cautelare della custodia in carcere. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito oggi, mercoledì 9 aprile. Compagnini è stato rintracciato e trasferito presso il carcere di Piazza Lanza a Catania. Resta ferma, come sottolineato dalla Procura, la presunzione di innocenza dell’indagato fino a una condanna definitiva. Le indagini proseguono per identificare l’eventuale complice dell’aggressione.