La prevenzione comincia dalla tavola. È questo il messaggio che arriva da Palermo, dove si è appena conclusa la IX edizione delle Giornate Siciliane di Medicina, appuntamento che il 24 e 25 ottobre ha riunito medici e specialisti di diverse aree per discutere di nutrizione, benessere e accesso alle cure. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “Lilli Lorusso – Mano nella Mano ODV” e ha ribadito una visione della salute che non è solo clinica, ma anche sociale: curare significa includere.
Al centro dell’edizione 2025 c’è stata la nutrizione, affrontata non come tema accessorio ma come fattore determinante nella prevenzione e nella gestione di numerose patologie croniche. Gli interventi scientifici hanno toccato settori diversi – endocrinologia, dermatologia, chirurgia, medicina estetica e rigenerativa – mostrando come l’alimentazione influenzi il metabolismo, la risposta infiammatoria, l’invecchiamento dei tessuti e persino l’esito dei trattamenti medici e chirurgici. Accanto alle sessioni tra addetti ai lavori, è stata organizzata anche una tavola rotonda aperta al pubblico: un momento pensato per avvicinare i cittadini ai contenuti clinici e fornire strumenti pratici per scelte quotidiane più consapevoli.
«Abbiamo scelto la nutrizione come filo conduttore perché è un elemento trasversale che incide sulla prevenzione e sulla gestione di molte patologie», ha spiegato la dottoressa Eliana Lanza, medico estetico e presidente del congresso nazionale. Un’impostazione che guarda alla cura in senso largo: cambiare abitudini alimentari, migliorare stile di vita, intervenire sul rischio prima ancora che la malattia compaia.
Il congresso è stato anche l’occasione per rilanciare le attività dell’associazione “Lilli Lorusso – Mano nella Mano ODV”, nata per sostenere chi, pur avendo necessità mediche, fatica ad accedere a visite e percorsi diagnostici. Tra i progetti illustrati, la “Visita Sospesa – Mano nella Mano”: un modello solidale che permette di offrire gratuitamente prestazioni sanitarie a persone che non possono permettersi una consulenza specialistica o un accertamento clinico. Un modo concreto per trasformare un evento scientifico in un gesto di comunità.
«Le nostre attività – ha dichiarato il dottor Giovanni Alberti, presidente dell’associazione dedicata alla memoria di sua moglie Lilli Lorusso e medico estetico – nascono dal desiderio di diffondere solidarietà verso uomini, donne e bambini. Attraverso la scienza e l’assistenza, vogliamo restituire dignità e fiducia, seguendo l’esempio di Lilli, che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri». Parole che tengono insieme il profilo professionale e quello etico: la medicina come responsabilità, non solo come mestiere.
Uno spazio rilevante è stato dedicato anche alla medicina estetica e rigenerativa, presentata non come semplice intervento correttivo di tipo estetico, ma come parte integrante della medicina del benessere e della prevenzione. L’approccio illustrato durante i lavori è lontano dall’idea di “trasformazione artificiale”: l’obiettivo non è cambiare il volto o il corpo delle persone, ma accompagnarne l’evoluzione, preservando funzionalità, salute dei tessuti e qualità della vita. In questa cornice si inserisce la medicina rigenerativa, indicata come una delle frontiere più promettenti della ricerca biomedica. Parliamo di trattamenti che coinvolgono competenze che vanno dall’ortopedia alla dermatologia, dalla chirurgia plastica alla medicina estetica, con l’intento di favorire il recupero dei tessuti danneggiati e rallentare processi degenerativi senza perdere naturalezza.
Le Giornate Siciliane di Medicina, anno dopo anno, stanno assumendo sempre più il profilo di un laboratorio permanente: scambio tra specialisti, divulgazione verso i cittadini, e un chiaro richiamo al diritto alla cura. L’idea che emerge da questa nona edizione è che prevenire non significhi soltanto diagnosticare presto, ma anche educare a nutrirsi meglio, ascoltare il proprio corpo e rendere la salute un patrimonio condiviso, non un privilegio.



