Con il tributo di Porto Empedocle al maestro Camilleri, prosegue il progetto “panchine artistiche – i percorsi letterari della Sicilia” ideato da Roberta D’Asta (Presidente dell’Aps A Tutta Vita) e sostenuto dalla deputata regionale Stefania Campo (M5S). La Redazione di Meridio Post ha intervistato Roberta D’Asta l’ideatrice di questo Percorso.
Camilleri e Pirandello, perché insieme?
La nostra é un’opera che prova a costruire un ponte tra due dei più grandi autori della Sicilia. Così lontani, ma anche così vicini, affrontando lo studio che ci ha portati all’ideazione di questo percorso abbiamo ritrovato somiglianze e una sorta di continuità ideale tra i due, che in vita si conobbero anche. Inoltre, abbiamo fortemente voluto restituirli al proprio territorio di origine.”Vigata é Porto Empedocle” é una frase del maestro Camilleri che campeggia sulla panchina posta dinnanzi al palazzo di Città. Vigata non ê fatta di splendidi palazzi barocchi tra Scicli e Modica, ma é un luogo tra i più antichi di Sicilia tra la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi. Una Città, che come tante è stata saccheggiata e deturpata dalla speculazione edilizia. Ma che sta provando a riscattarsi recuperando le proprie radici e ad immettere bellezza sul proprio territorio. Perché le nostre panchine sono belle.
Ci sono differenze tra le Panchine libro che si possono ammirare sul lungomare di Terrasini e queste di Porto Empedocle?
Quello di Terrasini é un parco che ha voluto celebrare la grandezza di scrittori, registi e musicisti siciliani. Un percorso costruito a più mani, con tecniche e stili differenti. Lo definirei un coro polifonico, mentre alle panchine libro di Porto Empedocle, hanno lavorato due giovanissime sorelle, proprio di Terrasini, che hanno saputo rappresentare artisticamente un’armonia ad una sola voce. Inoltre, ogni panchina é un opera unica, forgiata da un bravissimo artigiano.
Una scelta coraggiosa quella di affidare a due giovanissime un progetto così importante
Una delle mission dell’associazione é proprio la valorizzazione dei giovani. Si dice sempre che bisogna dare spazio ai giovani, ma non lo fa mai nessuno. Io ho voluto affidarmi a due ragazze brave ed ho avuto ragione, perché hanno fatto un lavoro straordinario e vi confesso in pochissimo tempo. Perché purtroppo per il lockdown il progetto si era un po’ arenato.
Roberta hai già in mente dove e come proseguire il tuo percorso progettuale.
Ho qualche idea e ho già sentito qualcuno interessato a scrivere una nuova pagina di questo percorso. Noi siamo sempre a disposizione di chi vuole valorizzare i territori, le tradizioni e gli autori che li hanno raccontati, come Pirandello e Camilleri, cercando di abbellire con un’arte che prova a durare nel tempo.